20/06/2021
Comunicato incontro del 3 luglio
sabato 3 Luglio passeggiata notturna sugli Itinerari di Davide Lajolo "Con la luna e le lucciole nei boschi dei saraceni" Vedi i dettagli
Nell’ambito dell’Anno internazionale della “Frutta e della Verdura”2021 indetto dalla FAO per promuovere un’ampia sensibilizzazione sullo straordinario patrimonio genetico e sui paesaggi a livello mondiale ricchi in biodiversità, frutto del co-adattamento delle comunità con l’ambiente circostante, e quindi per la loro salvaguardia, il Comune di Vinchio, la Cantina Vinchio-Vaglio Serra, l’Associazione culturale Davide Lajolo, in collaborazione con i Club Unesco Asti – Canelli CLUB UNESCO ASTI – CANELLI, organizzano un incontro alle ore 16.30 nella sede della Cantina, Vinchio, via Vaglio, su due prodotti tradizionali (registro PAT del Ministero dell’Agricoltura) per illustrare la coltura dell’asparago saraceno e delle vigne vecchie con il prof. Marco Devecchi dell’Università di Torino e Club Unesco Asti, e l’assessore all’agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte Marco Protopapa nell’ottica della valorizzazione della biodiversità del territorio astigiano. Intervengono il presidente della Cantina Lorenzo Giordano e Domenico Bussi per l’Associazione culturale Davide Lajolo. Seguono le letture dello studente Giulio Ghignone.
In cantina è esposta la mostra di Fabien Vigna e Luciano Ghione “Il palpito della terra” a cura dell’Associazione Davide Lajolo e presso la Barriqueria si proiettano i video “Il bosco incantato” a cura del C.I.S.A e “Grazie alla terra” di Kitty Fasolis, Laurana Lajolo e Beppe Rovera.
Alle 19 si inaugura al Percorso dei nidi l’installazione “I tre vescovi” di Giancarlo Ferraris, che espone anche alcuni suoi quadri.
Intorno alle 19 si può fare il Picnic sinoiro (prenotazione Cantina di Vinchiosito vincio.com).
Alle ore 21 con partenza dal Bricco di Monte del Mare – Bosco incantato, (Vinchio, via Cortiglione) parte la passeggiata notturna “Con la luna e le lucciole nei boschi dei Saraceni” in collaborazione con il Parco paleontologico astigiano lungo uno degli itinerari letterari di Davide Lajolo nella Riserva naturale della Valsarmassa fino all’affioramento fossilifero nella Valle della Morte, dove una volta c’era il mare preistorico. Al ritorno intorno alle ore 23 brindisi con i vini della Cantina e spuntino preparato della Proloco di Vinchio
Questo è il primo appuntamento della XIII edizione del Festival del paesaggio agrario 2021.
L’asparago saraceno, coltivato nel terreno sabbioso dell’era del Pliocene Astiano, è una primizia molto apprezzata dai consumatori. Il marchio è stato depositato presso la Camera di Commercio di Asti negli anni ’70 del ‘900 da Rosetta Lajolo Presidente della Proloco di Vinchio, ricavando la denominazione dalla presenza dei Saraceni. La leggenda narra che Aleramo nel 935 sconfisse i Saraceni nella valle più profonda di Vinchio, che da allora si chiamò Valle della morte, dove furono rinvenuti resti umani. Nel punto più profondo della valle, dove una volta c’era il mare, c’è un affioramento fossilifero del Periodo del Pliocene, oggi stazione didattica del Parco paleontologico astigiano.
La Proloco ha organizzato negli anni la “Sagra dell’Asparago Saraceno” alla prima domenica di maggio con pranzo e vendita diretta del prodotto.
Il Comune di Vinchio ha organizzato negli anni la Rievocazione storica della Battaglia di Aleramo contro i Saraceni nel 935 d.C.
Le “vigne vecchie” furono valorizzate dall’enologo Giuliano Noè per rilanciare il prodotto del Barbera dopo lo scandalo del metanolo nel vino del 1986, puntando non più sulla quantità della produzione, ma sulla qualità di un vino d’eccellenza, che ha dato grande impulso alla Cantina di Vinchio-Vaglio Serra sul mercato nazionale e internazionale. Il prodotto viene ancora oggi seguito in tutte le fasi dalla germogliazione alla maturazione dell’uva, vendemmiato in cassette e vinificato come vino d’eccellenza docg chiamato appunto “Vigne vecchie”.
Dal 2000 l’Associazione culturale Davide Lajolo e il Comune di Vinchio in collaborazione con il Parco Paleontologico astigiano, organizzano il primo sabato di luglio la passeggiata notturna nei boschi dei Saraceni – Riserva naturale della Valsarmassa “Con la luna e le lucciole nel Bosco dei Saraceni”, sulle tracce di uno degli Itinerari letterari di Davide Lajolo. Lo scrittore ha definito la Valle “il mio mare verde”.
La Riserva naturale speciale della Valsarmassa, istituita dalla Regione Piemonte nel 1993, si estende su una superficie di 230 ettari tra i comuni di Vinchio, Vaglio Serra e Incisa Scapaccino. Dal punto di vista geologico fa parte del Bacino Terziario Ligure-Piemontese con terreni che appartengono alle Argille di Lugagnano del Pliocene Inferiore (depositi marini profondi con presenze paleontologiche di molluschi, vegetali, coralli e granchi) ed alle Sabbie di Asti del Pliocene Medio (deposito formato dal fondale marino con una ricca presenza di fossili dalle conchiglie alle balenottere). Il nome probabilmente deriva dai Sarmati, popolo proveniente dalle regioni del Mar d’Azov, che vinti da Costantino nel IV sec. d.C. vennero condotti a popolare le colonie periferiche dell’Impero romano.
La Riserva comprende colline e valli con vigne della pregiata uva barbera e boschi di robinie, castagni, querce, di cui un esemplare secolare detto La Ru (quercia), che è monumento naturale della Riserva. Il sottobosco è popolato da biancospini, rose canine, caprifogli, prugnoli selvatici e da fiori come le primule, gli anemoni, i mughetti, i fiordalisi, le viole e persino le orchidee purpuree. Nei boschi vivono donnole, tassi, scoiattoli, moscardini, lepri, volpi, ricci, cinghiali e ora anche i caprioli. Nello stagno incontaminato Lago Blu si sviluppano piccoli anfibi. La Riserva è l’habitat ideale di molti uccelli picchi verdi e rossi, di upupe, cinciallegre, ghiandaie, gazze e gruccioni, i rapaci poiane, gheppi, allocchi. Nella Riserva ci sono itinerari percorribili a piedi, a cavallo e in bici.