22/06/2022
Relazione conclusiva su Laboratorio di Fotografia Emotiva
Riserva Naturale della Val Sarmassa 28/05/2022
Pubblicata la relazione conclusiva sul 1° Laboratorio di Fotografia Emotiva tenutosi nella Riserva Naturale della Val Sarmassa il 28/05/2022, a cura di Fabienne Vigna e Anna Maria Quinterno.
Qui le conclusioni di Fabienne Vigna:
Innanzitutto occorre dire che la quasi totalità dei partecipanti non aveva mai visitato questi luoghi, e che nessuno ha mai partecipato a un laboratorio di fotografia emotiva, ideato e realizzato con questo format per la prima volta in Italia.
I partecipanti, nelle loro restituzioni personali a Fabienne Vigna, hanno manifestato grande soddisfazione per l’esperienza, e senso di pienezza anche nei giorni successivi, come si legge nei messaggi scabiati.
Ognuno ha avuto un approccio al paesaggio differente, dovuto ad aspettative diverse, ma è stato condiviso da tutti un aspetto: la differenza tra l’andata e il ritorno.
I partecipanti hanno riferito che nella seconda sessione di scatto hanno fatto caso a dei particolari non notati all’andata, o che hanno fotografato di meno. Da un lato si sono calati maggiormente nell’atmosfera magica del territorio, e sono stati meno compulsivi, dall’altro si sono sentiti parte integrante dell’ambiente che stavano attraversando, non sentendo più, dunque, la necessità di ritrarlo.
Gli scatti, al di là di alcuni dettagli tecnici, dovuti principalmente al mezzo utilizzato, sono tutti molto interessanti. Denotano introspezione e ascolto interiore; offrono una raccolta di immagini molto evocative raffiguranti la magia e la biodiversità della Riserva.
Fabienne Vigna ha prodotto un lavoro corale, di sentire comune del Territorio, perché, se è vero che persone diverse di fronte alla stessa cosa non scatteranno mai la stessa foto, al contempo persone diverse nello stesso luogo, se lo vivono profondamente, potranno dare origine a una visione di insieme, una consapevolezza condivisa.
Le ombre si trasformano in rami, i rami si trasformano in nidi, che a loro volta si trasformano in fronde. La terra si trasforma in fascine, e così via, in un unicum visivo.