05/02/2013
Culture 25
Nel tunnel: la crisi e il futuro
I temi emergenti di questo numero sono argomenti ricorrenti della nostra rivista come la moralizzazione della politica e della società, un possibile sviluppo dell’economia e la partecipazione alla pianificazione urbanistica, che in questa occasione assumono un’evidenza maggiore da un lato per la crisi che è molto forte nell’Astigiano e dall’altro per le prospettive di una nuova visione della città che ci auguriamo che la nuova amministrazione di Asti voglia perseguire. Insomma sia consapevoli di essere in un tunnel buio, ma vorremmo uscirne. L’opinione di Emilio Giribaldi, presidente del Comitato per la Costituzione, è che la corruzione non sia solo politica, ma abbia permeato molta parte dell’economia e della società attraverso la presenza diffusa della criminalità organizzata, quindi la recente legge sulla corruzione appare ancora insufficiente per scardinare il sistema corruzione, che provoca un danno economico rilevante a tutta la collettività.
La sezione Quale futuro per l’economia artigiana? si apre con un’interessante riflessione di Aldo Pia, presidente della Cassa di Risparmio, che ha recentemente acquisito le quote di Biverbanca. Partendo dall’evidenziare la crisi profonda delle aziende e certe fragilità dell’economia come nel settore del commercio, Pia invita a guardare ai punti positivi e di eccellenza nell’agricoltura, industria e artigianato, senza dimenticare il vasto patrimonio paesaggistico, artistico, storico e culturale, tangibile e intangibile. Ma ora che la situazione è aggravata dalla perdita della provincia, le sole eccellenze non sono sufficienti e il presidente della banca propone come priorità assoluta le iniziative congiunte di tutti gli attori del territorio.
Roberta Favrin, responsabile ufficio stampa e comunicazione della Camera di Commercio di Asti, dà la fotografia dell’economia reale del territorio, dove si notano dati in decrescita per l’agricoltura (con dati in crescita dell’occupazione di salariati), per l’industria e il commercio, mentre il settore recettivo mantiene una certa vivacità. I servizi alle imprese e alle persone sono in crescita, spesso con il travaso dal lavoro dipendente a imprese individuali con l’accrescimento della presenza straniera. Un quadro di difficoltà soprattutto per l’occupazione.
Luisa Rasero, che si occupa del mercato del lavoro per la Cgil, guarda alla crisi con seria preoccupazione: dati su cassa integrazione, cassa integrazione in deroga, mobilità pongono l’Astigiano all’ultimo grado del Piemonte. La mobilità, che è l’anticamera del licenziamento, tocca ormai anche giovani al di sotto dei 40 anni. Le donne, come sempre, sono le più penalizzate. Ma confrontando da un lato i depositi bancari in crescita e dall’altro il debito delle famiglie altrettanto in crescita, evidenzia una forbice sempre più divaricata tra i pochi ricchi e i molti in difficoltà. Quindi bisogna mettere in atto misure di emergenza, sperando che la politica locale sia in grado di rintracciare una vocazione produttiva del territorio anche in settori nuovi.
Valentina Archimede, vicedirettore della rivista "Quaderni dell'Agricoltura" della Regione Piemonte, indica i criteri della politica di programmazione nel settore agricolo dell’Unione Europea per il periodo 2014- 2020, che risulta fortemente orientata alla tutela dell’ambiente e attenta alle ricadute socioeconomiche. Evidenzia, comunque, che la pianificazione su tempi tanto lunghi, che deve essere negoziata da diversi soggetti a livello nazionale e comunitario con passaggi burocratici molto onerosi, può anche creare sfasature rispetto all’evolversi molto più rapido del quadro macroeconomico mondiale.
Nella sezione Da lavoratore a emarginato Walter Gonella, autore di uno studio sulla storia della Way Assauto, traccia il profilo del ruolo storico della classe operaia nella storia cittadina, mentre Mario Amerio illustra l’importanza della messa a disposizione dell’archivio storico della Camera del Lavoro anche in previsioni di tracciare una storia dei lavoratori. Alessandro Berruti pone la questione dell’aumento degli anziani e della loro condizione sociale e previdenziale, mentre le risorse destinate vengono a ridursi in modo drastico. La situazione potrebbe diventare drammatica soprattutto per i disabili. E Beppe Amico dà il quadro dell’aumento del tasso di povertà anche tra il ceto medio secondo l’osservatorio della Caritas diocesana.
Nella sezione Urbanistica per lo sviluppo, in consonanza con alcune proposte contenute nella sezione sull’economia, l’urbanista Augusta Mazzarolli, leggendo le risorse storiche della città dal punto di vista economico e culturale nel tessuto urbanistico, propone nuove vie di sviluppo che hanno radici nel passato, puntando soprattutto sulle offerte culturali per i cittadini e i turisti. Alessandro Mortarino, coordinatore del Forum Salviamo il paesaggio, sottolinea come soltanto con la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte urbanistiche si può evitare il continuo proliferare di nuovi edifici, che spesso rimangono vuoti, e recuperare gli stabili esistenti evitando un ulteriore consumo del suolo.
Nella parte intitolata Proposta Gino Caron approfondisce il tema del testamento biologico non solo dal punto di vista dell’individuo che vuole decidere sul suo fine vita, ma anche secondo il nuovo prontuario dell’etica medica, che supera il tradizionale giuramento di Ippocrate, per valutare su un piano più razionale e meno emotivo il ruolo morale del medico. E’ il nuovo paradigma che considera il consenso informato un diritto inalienabile del paziente, che non può mai essere sottoposto contro il suo volere alle cure.
Viene quindi presentato il dossier del programma Davide Lajolo cento anni. Centenario della nascita 1912-2012, che ha visto incontri molto importanti e con un grande successo. E’ stato un “compleanno” lungo un anno, articolato tra passeggiate degli Itinerari letterari, mostre d’arte e fotografiche, spettacoli teatrali, convegni. Vengono pubblicati alcuni contributi sulle diverse iniziative di Aldo Tortorella, Laurana Lajolo, Renzo Sicco, Maria Luisa Caffarelli, Fabienne Vigna e Luciano Ghione e Clizia Orlando. Il momento più significativo è stato l’incontro con il Presidente della Repubblica al Quirinale.
Il racconto fotografico è tratto dalla mostra Il palpito della terra di Fabienne Vigna e Luciano Ghione.