01/08/2012
Davide Lajolo in un video su repubblica come "libro della settimana"
a cura di Massimo Novelli
Cento anni fa nasceva a Vinchio, tra le colline astigiane, Davide Lajolo, l’Ulisse della guerra di Liberazione, morto nel 1984. Grazie alla figlia Laurana, che ha dato vita a un’associazione culturale intitolata al padre, la memoria di Lajolo non è andata perduta, sebbene sia stata completamente dimenticata dal mondo della cultura, dell’editoria, della politica. Ulisse, del resto, era di un’altra razza rispetto a quella dei letterati, degli editori e soprattutto dei politici odierni. In gioventù fascista, poi partigiano nelle Brigate Garibaldi, comunista eretico, parlamentare del Pci, giornalista (diresse "L’Unità"), scrittore e memorialista, biografo di Cesare Pavese ("Il vizio assurdo"), di Beppe Fenoglio e di Giuseppe Di Vittorio, dopo l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, da lui nettamente condannata, iniziò una strenua battaglia affinché il socialismo sposasse la democrazia. Prima ancora, nel campo della cultura, aveva difeso il "Politecnico" di Elio Vittorini dagli attacchi di Palmiro Togliatti e di Mario Alicata. Lajolo viene ricordato dall’associazione che porta il suo nome in numerose iniziative che, cominciate nei giorni scorsi, continueranno fino all’inverno tra Vinchio, Santo Stefano Belbo, Torino e Roma.
a cura di Massimo Novelli