Associazione Davide Lajolo Odv

Saggi

26/09/2016

Pratiche educative di valorizzazione e di fruizione del patrimonio unesco

Relazione di attività svolta dall'Associazione Culturale Davide Lajolo onlus - di Laurana Lajolo

1.PREMESSA

L’Associazione culturale Davide Lajolo onlus, nell’ambito della valorizzazione del territorio dei Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato, (Unesco (2014), ha editato nel 2014 il libro Taccuino sul paesaggio rurale – Le colline del vino di Langhe-Roero e Monferrato di Laurana Lajolo, che ripercorre la storia geologica e agraria del territorio, mettendo a confronto la visione contadina tradizionale della piccola proprietà con le ultime trasformazioni socio-economiche  dell’azienda agricola e evidenziando il portato immaginifico degli scrittori del Novecento, che hanno reso quelle colline luoghi letterari di rara suggestione.

Nel periodo novembre 2015 – maggio 2015 ha organizzato la VII edizione delFestival del paesaggio agrariodal titolo Il valore economico eculturale del paesaggio.Gli incontri si sono svolti in alcuni centri della Componente 4 “Nizza Monferrato e il barbera” incollaborazione con le Unioni di Comuni Valtiglione e dintorni, Vigne e vini e Via Fulvia,Ordine degli architetti - pianificatori - paesaggisti,Regione Piemonte, Associazione Paesaggi vitivinicoli e Provincia di Asti sulle tematiche legate alla gestione del paesaggio, al patrimonio ambientale, alla qualificazione del paesaggio del vino, alla fruizione turistica, alla qualificazione architettonica dei centri rurali. L’obiettivo degli incontri era di fornire indicazioni concrete per l’attuazione delle direttive dell’Unesco e le proposte emerse hanno dato origine a interventi di singole amministrazioni e avviato buone pratiche sul territorio da parte di operatori economici e turistici.  Le relazioni più significative degli incontri sono pubblicati sulla rivista semestrale culture Patrimonio (n.30.31, 2015), edita dall’Associazione culturale Davide Lajolo onlus e presente sul sito www.davidelajolo.it/Culture.

 

Già dal 2008 l’Associazione segue progetti didattici di valorizzazione di specifiche aree del territorio dichiarato patrimonio dell’umanità.

 

2.INCARICO PER L’EDUCAZIONE E  LA FRUIZIONE DEL PATRIMONIO UNESCO

Utilizzando questo patrimonio conoscitivo e di intervento sul territorio e nelle scuole l’Associazione culturale Davide Lajolo onlus, su incarico dell’Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato per il progettoEducazione di studenti delle scuole dell’Astigiano (corrispondente all’ Azione 1 - Attività 1.D) nell’ambito del Progetto “Valorizzazione delle architetture del vino attraverso attività di catalogazione, educazione e fruizione” – finanziato ai sensi della legge 77/2006, nel 2016   ha progettato e coordinato alcuni  progetti didattici con l’obiettivo di valorizzare il diffuso patrimonio di “luoghi del vino”, che connota fortemente il Sito UNESCO attraverso attività e laboratori di sensibilizzazione ed educazione dei ragazzi in età scolare sui temi legati all’UNESCO e al paesaggio culturale vitivinicolo anche ai fini del censimento del patrimonio (sia tangibile che intangibile) del territorio.

 

 

3.METODOLOGIA

L’Associazione Culturale Davide Lajolo, con il coordinamento di Laurana Lajolo e la consulenza di esperti con varie competenze, ha realizzato i seguenti progetti:

● Le scuole di ogni ordine e grado di Nizza Monf.to

● Scuola secondaria di primo grado “C. Zandrino” di  Mombercelli

● Scuola secondaria di primo grado “C. Gancia” di Canelli

● Scuola secondaria di primo grado “C.A. Dalla Chiesa” di Nizza Monf.to

● Istituto “N.S. delle Grazie” di Nizza Monf.to

● IIS “N. Pellati” di Nizza Monf.to

● Liceo Scientifico “G. Galilei” di Nizza Monf.to

● Liceo Artistico “B. Alfieri” di Asti

● Istituto IIS “A. Castigliano” di Asti

● Liceo classico “V. Alfieri” di Asti.

● Civico Istituto di musica “G. Verdi” di Asti

Per i progetti sono stati predisposti testi letterari, scientifici, storici e materiali multimediali di supporto alle ricerche con la collaborazione di docenti e di esperti e ogni attività è stata documentata con foto e video degli allievi ed è stata comunicata con un incontro pubblico ai genitori e alla comunità di riferimento con un buon riscontro sui mass media.

 

Il resoconto delle attività è stato pubblicato sul n. 33 della rivista semestrale culture dal titoloIncanto di natura e arte,editadall’Associazione culturale Davide Lajolo onlus e presente sul sito www.davidelajolo.it/Culture.

 

L’esperienza didattica è stata finalizzata a rendere consapevoli gli studenti della vocazione produttiva, culturale e sociale del territorio e a formare competenze ai fini della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale favorendone la fruizione diretta anche attraverso l’esercizio della loro creatività.

Le tracce per le attività didattiche hanno tratto spunto dalla dichiarazione del riconoscimento Unesco a Langhe- Roero e Monferrato che posto l’accento sulla capacità di  coniugare innovazione tecnologica e antiche tradizioni di pratiche di coltivazione, che hanno prodotto nel tempo l’architettura assolutamente originale delle colline. Le caratteristiche architettoniche e storiche rendono riconoscibili le antiche divisioni di proprietà con costruzioni che caratterizzano la visuale spaziale: villaggi sulla cima delle colline, castelli, chiese romaniche, cascinali, ciabots, cantine, stabilimenti vinicoli, che si coniugano armonicamente con le qualità estetiche dei paesaggi, dando il valore di autenticità.

Si sono, inoltre, tenuti presenti i  due criteri fondanti l’eccezionale valore culturale del territorio: gli antichi saperi, ancora iscritti nell’attuale processo produttivo, effetto di una lunga e lenta evoluzione e di un alto grado di specializzazione, e gli esempi eminenti di insediamenti storici umani, che oggi sono resi vulnerabili da mutazioni irreversibili e, quindi, da proteggere come patrimonio culturale dell’umanità.Le aree dichiarate protette sono  una realtà estremamente complessa dal punto di vista  sociale rurale e urbano e delle strutture economiche, che plasmano un paesaggio viticolo piemontese armonioso e particolarmente rappresentativo dello scenario rurale ideale.

 

Seguendo queste linee direttrici l’Associazione culturale Davide Lajolo ha articolato proposte di attività diversificate per ogni scuola che ha partecipato al progetto.

 

 

3.DESCRIZIONE DEI LABORATORI

A) SGUARDI SU NIZZA.In collaborazione con il Comune di Nizza Monf.to, L’ADL ha coordinato lo studio e  l’illustrazione delle peculiarità del centro storico di Nizza Monf.to, dichiarato patrimonio dell’Umanità, da parte delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondo grado di Nizza Monf.to: monumenti, risorse commerciali (botteghe di pregio e specializzate), vigneti e cantine, prodotti tipici, musei, storia e  memoria del territorio, personalità rilevanti della storia cittadina,itinerari turistici con l’incontro tra gli studenti nicesi e studenti stranieri.

La presentazione dei lavori al pubblico è avvenuta con la  rassegna multimediale delle esperienze didatticheSguardi su Nizza,tenuta al Foro Boarioil30 aprile-1 maggio con il seguente programma: Scuola primaria “E. Rossignoli”: Orto didattico Slow food; Nizza in festa; Francesco Cirio, un grande nicese; Piccola grande Nizza Monferrato. Scuola secondaria di primo grado “C.A. Dalla Chiesa”: Le dolci colline del Monferrato. La Grande Bellezza dei paesaggi Unesco.  IIS “N. Pellati” Il palpito della terra attraverso la letteratura di Pavese, Fenoglio, Lajolo con elaborazione dibranidaAntologia di Spoon River di Edgar Lee Master (docufilm) evidenziando il legame tra Langhe e America.  Istituto “N.S. delle Grazie”, scuole di diverso grado: La scuola dei nostri bisnonni; Studenti in Germania (progetto Erasmus); Italian food vs Dutch snack culture; La bellezza e la particolarità del nostro paesaggio.

 

● Ogni singolo laboratorio ha dato esiti autonomi sull’argomento prescelto dai docenti e la presentazione d’insieme ha delineato un panorama articolato e affascinante delle colline del barbera, sottolineando che Nizza è la capitale della Componente IV “Nizza Monferrato e il Barbera” del sito seriale dei Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato, oggi è molto conosciuta e frequentata dai turisti stranieri.

Attraverso lo studio e la rappresentazione con testi, foto e video della loro città, dei personaggi storici e  letterari, del centro storico e del territorio circostante, gli studenti hanno acquisito consapevolezza di essere i futuri  custodi del bene comune del patrimonio dell’Umanità e i futuri  interpreti e protagonisti del valore economico ed estetico della coltura viticola, delle specificità enogastronomiche,  delle particolarità monumentali e ambientali del concentrico, della storia del territorio. 

B)SCOPERTA DELTERRITORIO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ. Con le scuole secondarie di primo gradodi Mombercelli e Canelli si sono fatti laboratori sul tema sviluppato sulleseguenti direttrici generali: l’architettura delle collinevitate e del vino, le tecniche di coltivazione tra saperi antichi e innovazione, il ciclo delle stagioni,   le tradizioni e la memoria del territorio, il paesaggio narrato

L’articolazione della programmazione e della scelta degli argomenti è stata lasciata  agli insegnanti e alle preferenze degli studenti con interventi di esperti.  Sono state effettuati visite nei luoghi significativi.

L’esito dell’esperienza è stato comunicato con strumenti multimediali e forme di socializzazione pubblica.

 

Classi seconda A e B, Classi terza A e Bdella Scuola secondaria di primo grado “C. Zandrino” di Mombercelli: CAMMINATA TRA LE VIGNE DELL’UNESCO:  tracciato sulle colline di Mombercelli, Agliano, Castelnuovo Calcea, Vinchio. Il laboratorio si è sviluppato utilizzando diversi materiali di documentazione con incontri e attività creative per concludersi  con la camminata sul territorio core zone dell’Unesco(IV Componente Nizza Monferrato e il barbera).

L’introduzione è stata fatta con la lettura ecommento di Laurana Lajolo della dichiarazione Unesco di patrimonio dell’Umanità per i Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato. La visione del documentario di Nanni Lisa (RAI) Dove il pane si chiama vino (1953) e del video amatoriale La vendemmia di Giuseppe Ivaldi (anni ‘50) ha evidenziato il lavoro tradizionale nella vigna, e il sentimento di comunità e solidarietà dei vecchi contadini. I video sono stati corredati da letture di brani de La vigna di C. Pavese, Le stagioni in collina di Davide Lajolo, Il pranzo di Nozze di Laurana Lajolo. E’ stata raccolto un album fotografico delle nozze risalenti agli anni ’50 e ’60, insieme alle testimonianze dei nonni sulla vita dei loro tempi.

Un laboratorio ha trasposto in fumetto e in teatro delle ombre il romanzo La vigna  di Gigi Monticone, che narra i mutamenti economici e sociali della campagna a partire dagli anni ’50 del ‘900. Un gruppo di studenti ha realizzato una mostra di disegni interpretando il  racconto Un tram nelle vigne.

In campo scientifico si è fornita agli studenti la documentazione degli aspetti naturalistici e agronomici, geologici, podologici e antropologici delle colline vitate core zone dell’Unesco.

Come esito dei laboratori delle classi si è fatta la camminata, tracciando Il sentiero nella zona di eccellenza dell’Unesco sulle colline tra Mombercelli - sito della scuola - Agliano - Castelnuovo Calcea –Vinchio.

Hanno collaborato ai laboratori esperti del Parco Paleontologico Astigiano, del CAI, del gruppo Alpini, le amministrazioni di Mombercelli , Vinchio, Castelnuovo Calcea, l’Associazione Ivaldi.

La presentazione pubblica dell’esito dei laboratori è avvenuta il 4 giugno con  la Festa della scuola Gir@idea e delFestival del paesaggio agrario VIII edizione “Giovani Interpreti del paesaggio”1°incontro.

Tutti i lavori sono stati documentati con video e mostre fotografiche.

Il 27 agosto gli studenti illustreranno i loro lavori e faranno da guida a una passeggiata dell’Associazione Davide Lajolo Sui bricchi del barbera, che riprende il tracciato della camminata.

L’impegno successivo è quello di attrezzare il percorso (paline, simbologia, QRcode ) predisponendo la cartografia e le segnalazioni per la fruibilità del sentiero riguardo agli aspetti naturalistici ed agronomici, le mappe con descrizione simbolica degli elementi del paesaggio, l’individuazione di punti panoramici e le aree di sosta, infine la realizzazione del pieghevole del percorso in più lingue e uso dei mezzi comunicativi sui social.

 

● Gli allievi hanno approfondito la conoscenza  delle caratteristiche e delle componenti del paese in cui abitano e dei territori limitrofi, anche attraverso la trasmissione delle tradizioni, e hanno provato emozioni durante la passeggiata osservando le  particolarità naturalistiche e cogliendo il senso estetico dei panorami.

Hanno anche recepito i valori simbolici trasmessi dalle narrazioni di scrittori, che hanno reso i loro luoghi natali luoghi letterari, interpretando le caratteristiche uniche e originali delle vigne della core zone.

Sostanzialmente gli studenti hanno acquisito una nuova consapevolezza della  loro collocazione geografica e delle radici storiche delle loro famiglie, portatrici dell’antica sapienza contadina. E’ stato in effetti molto significativo per gli studenti percorrere il territorio e abitarlo fisicamente, preparati dalle conoscenze acquisite e dagli stimoli creativi costruiti nei laboratori. Va, infatti, ricordato che il termine passeggiata viene dal greco “methodos”, cioè “percorso”, e quindi la passeggiata risulta essere un metodo di conoscenza e di vita.

 

 

Scuola secondaria di primo grado “Carlo Gancia” di Canelli in collaborazione  con Biblioteca civica Gigi Monticone LE ARCHITETTURE DEL VINO  E PERCORSI SUL TERRITORIO

 

→  Classe 3C   Le architetture del vino: la  produzione di mattoni crudi tra  tradizione e innovazione

L’arch. Franca Bagnulo, esperta in materia, ha illustrato agli studenti l’uso del mon cru nella  casa contadina e ha guidato le visite  alla scoperta  dei casolari di Canelli in mattone  crudo. Vi sono stati incontri con gli artigiani del mattone  crudo, che hanno informato i ragazzi sulle tecniche  di costruzione  dei blocchi. Quei cortili, quei mattoni hanno sollecitato i ragazzi a farli rivivere attraverso drammatizzazioni e reading di brani letterari.

Gli studenti hanno quindi visitato le cattedrali  sotterranee, grandi manufatti strutturati con grande perizia già nella seconda metà del ‘800 per ospitare cantine di produzione industriale, segno dell’evoluzione dell’economia del territorio. Ora sono “monumenti dell’Unesco”, perché da qui è partita l‘idea di richiedere il riconoscimento di patrimonio dell’umanità.

Anche qui gli allievi hanno tenuto il reading da Le masche di Davide  Lajolo e hanno recitato il testo Commedia  dell’Arte Li  secreti di Muscatel Pantalon con la collaborazione artistica di Mariangela Santi, presidente della Biblioteca civica “Gigi Monticone”

L’attività è stata documentata con video e foto.

 

● Nelle attività di laboratorio gli studenti hanno potuto riscontrare e le molteplici differenze con le abitazioni moderne.

Avvicinandosi alle vecchie case con il tetto di coppi, in larga parte abbandonate, gli studenti hanno colto  l’orientamento della posizione dell’edificio, verso est-ovest per favorire il soleggiamento invernale e con la facciata verso sud-sudovest per sfruttare al massimo la luce. Le case erano molto simili tra loro nella loro composizione regolare di finestre e porte con i ballatoi in legno. E anche l’interno rispondeva alle esigenze di lavoro oltre che di abitazione, quindi: la cucina era comunicante con la stalla e le camere da letto al primo piano. I solai erano in origine in cannicciato e il cortile in terra battuta con il pozzo di cisterna o di sorgente e il letamaio. Case povere, ma costruite con sperimentata perizia da muratori, a volte anche improvvisati, o dagli stessi proprietari, che si integravano completamente con il paesaggio, all’interno delle vigne o sulla cima delle colline.

La visita alle cantine sotterranee di aziende di fama internazionale, produttrici dello spumante, ha mostrato agli studenti le capacità imprenditoriali e le tecniche funzionali per la conservazione del vino tanto da essere diventati dei “santuari” del moscato e dello spumante,  testimoniando la profonda trasformazione della coltivazione e dell’evoluzione industriale dell’economia della produzione vinicola.

 

Scoperta, valorizzazione e salvaguardia del nostro paesaggio vitivinicolo:

A)Classi 1D, 2DEscursione alla Torre dei Contini, attraverso i vigneti.Lo storico del territorio Gianluigi Bera ha illustrato agli studenti la coltura biologica della vite e la difesa dell’ambiente, sottolineando i rischi ambientali dell’agricoltura intensiva con uso di prodotti chimici. Gli studenti hanno visitato l’azienda agricola Vittorio Bera e figli, vignaioli di antica tradizione familiare e produttori di vini di alta qualità. Nelle antiche cronache, rintracciate da Gianluigi Bera, si legge che “… lo maggior frutto di queste terre egli è il vino, qual riesce dilicato e perfetto, stante massime l’industria degli abitatori che ne traggono il sufficiente per vivere”. L’azienda, che si trova a Canelli, nel cuore della più classica ed antica zona di produzione del Moscato d’Asti, ha scelto dal 1964 il biologico come una filosofia di vita.  I vigneti sono coltivati con le più rigorose metodologie biologiche, certificate ICEA e anche i vini sono vinificati secondo concetti tradizionali, senza uso di trattamenti chimico-fisici.

Gli studenti hanno anche appreso la storia del territorio e del monumento della Torre dei Contini e hanno fatto letture e esperienze di drammatizzazione di testi di descrizione delle colline.

E’ stata prodotta una documentazione fotografica.

 

● Nel laboratorio direttamente in vigna gli studenti hanno acquisito la conoscenza della coltura biologica della vite e la consapevolezza delladifesa dell’ambiente, capendo anche la differenza tra agricoltura intensiva con uso di prodotti chimici e agricoltura biologica. Inoltre, la permanenza alla Torre dei Contini ha consentito loro l’osservazione e la fruizione  di un luogo meravigliosamente panoramico sulle colline del moscato e l’apprendimento di antiche storie dei luoghi.

B) Classi 2E, 3E, 3B, 3CEscursione al Forteto della  Luja - Giornata  delle   orchidee selvatiche  e  delle farfalle. Il laboratorio, con la consulenza di Giancarlo Scaglione, enologo e biologo, si è svolto nell’Oasi WWF di Loazzolo, dove gli studenti hanno potuto osservare le diverse specie di fiori selvatiche autoctone (orchidee) e di farfalle in un paesaggio storico di boschi, vigneti e vecchie cascine, che creano un mosaico dove le tessere naturali e quelle dell'attività umana si distribuiscono equamente. Hanno così potuto apprezzare e valorizzare il paesaggio collinare anche nelle sue espressioni più rare.

L’antica azienda agricola Forteto della Luja di proprietà della famiglia Scaglione dal 1985 ha iniziato la produzione di un passito vendemmia tardiva “Loazzolo d.o.c” (riconoscimento 1992). I vini sono prodotti in modo tradizionale e i vigneti, con una particolare posizione geografica, sono lavorati a mano secondo le norme dell’agricoltura biologica. Anche la lotta contro gli insetti nocivi è condotta con il posizionamento di nidi artificiali per favorire la riproduzione e lo stanziamento di piccoli uccelli, che liberano dalle presenze indesiderate.

E’ stata prodotta la documentazione fotografica.

 

● Gli studenti hanno potuto osservare direttamente in loco le specie rare e hanno accresciuto la loro conoscenza del territorio e dei criteri di conservazione e tutela dell’ambiente naturale e dei metodi tradizionali di coltivazione per produzioni limitate e uniche nel loro genere con una guida particolarmente competente e disponibile.

La presentazione pubblica del risultato dei laboratori effettuati avverrà a Canelli il  1 ottobre con una tavola rotonda a cui parteciperanno i docenti delle scuole che hanno fatto laboratori curati dall’Associazione culturale Davide Lajolo, esperti del Progetto Le architetture del vino dell’Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato, docenti del Dipartimento di Scienza della Formazione e del Laboratorio multimediale “G. Quazza” dell’Università di Torino, nell’ambito del Festival del paesaggio agrario “Giovani Interpreti del paesaggio” 3° incontro.

 

Scuola Secondaria di primo grado “C.A. Dalla Chiesa” – Nizza Monf.To, Corso E indirizzo musicale in collaborazione con altre classi.GREEN WAVES  - primi attori e mediatori per la tutela del patrimonio paesaggistico.Radici, musica e poesia nel  Bosco sonoro. Il laboratorio è stato condotto in parte in classe e in parte con uscite didattiche di esplorazioni, ascolto, osservazioni dell’ambiente esterno, in particolare di zone boschive con il fine di raccogliere elementi interessanti per riprodurre i suoni naturali con diversi strumenti (naturali e musicali) e comporre un concerto sonoro originale. Le esplorazioni all’aperto sono state anche occasione per  condurre l’analisi del paesaggio  e delle sue caratteristiche in diverse situazioni. Hanno collaborato con i docenti esperti naturalistici e paesaggistici.

Il concerto Bosco sonoro  è stato arricchito dal reading di brani e poesie di Pavese e Lajolo ed è stato presentato al pubblico in due occasioni: 28 maggio durante la Passeggiata Ulisse sulle colline sull’Itinerario letterario di Davide Lajolo “Il mare verde”, organizzata dall’Associazione culturale Davide Lajolo in collaborazione con Comuni di Vaglio Serra e Vinchio e Cantina sociale, e il 19 giugno all’inaugurazione del Bosco incantato- Bricco di Monte de Mare, Vinchio, Riserva naturale della Valsarmassa in collaborazione con Parco Paleontologico Astigiano e delFestival del paesaggio agrario “Giovani Interpreti del paesaggio” 2° incontro.

Il concerto è stato ripreso con documentazione fotografica e video.

 

● La finalità del progetto è stata quella di sviluppare la capacità di percezione delle sonorità naturali con un ascolto empatico dell’ambiente circostante, rispettando il paesaggio e interagendo con esso attraverso la musica in modo semplice e non invasivo. L’obiettivo complessivo è stato quello di migliorare la conoscenza qualitativa del territorio e di creare la coscienza negli allievi della responsabilità di tutelare, valorizzare e promuovere i beni territoriali. In tal modo si è ancherafforzato il sentimento di appartenenza al “Patrimonio Unesco”.

L’esibizione in pubblico ha dato rilevanza spettacolare al lavoro didattico, consolidando le capacità di esecuzione e le competenze comunicative degli studenti, che sono state molto apprezzate dai presenti.

 

SCUOLE SUPERIORI: ESPERIENZE DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

L’Associazione culturale Davide Lajolo ha sperimentato con le classi terze delle scuole superiori di Nizza Monf.to, Liceo Artistico “B. Alfieri”, IIS “A. Castigliano”, Liceo Classico “V. Alfieri” modalità e temi innovativi di percorsi di alternanza scuola-lavoro secondo le norme del provvedimento “La buona scuola”, entrato in vigore per l’anno scolastico 2015-2016. Sono state progettate pratiche laboratoriali che, in diversi settori  a seconda del coso di studi, hanno favorito il protagonismo e lacreatività degli studenti.

I settori sperimentati sono stati: la tutela ambientale, la conoscenza della specificità dell’architettura rurale,  la produzione artistica, letteraria, musicale, gli strumenti dicomunicazione, la realizzazione di manufatti.

Va sottolineato che queste sono le prime esperienze in Italia di alternanzasugli argomenti sopraindicati e che quindi esse assumono un particolare valore di format applicabilenei prossimi anni, anche da sottoporre all’attenzione del MIUR e del MIBAC.

La collaborazione dei docenti è stata molto apprezzabile nella programmazione e nel coinvolgimento degli studenti.

 

Liceo Artistico “B. Alfieri”;“Liceo Classico V. Alfieri”; IIS “A. Castigliano, Istituto Civico di Musica “G.Verdi”di Asti  Le pietre parlano – Museo in movimento, azione teatrale itinerante  In collaborazione con il Comune di Asti e con la partecipazione di professionisti per il testo, la regia, la coreografia, le voci recitanti e le musiche: la scrittrice Laura Calosso per il testo, proff. Carlo Bavastro ed Enrico Cico il coordinamento degli studenti-attori del Liceo Classico, prof. Jolanda Rega per  le coreografie, maestri Andrea Passarino e Roberto Alciati per le musiche, Paolo Melano per la regia, le voci recitanti in italiano e inglese di Laura Calosso e Paolo Melano. L’archeologa Maria Cristina Marchegiani, conservatrice delle civiche collezioni archeologiche del Comune di Asti, ha tenuto una conferenza introduttiva per gli studenti: Disegni di pietra  Il paesaggio antico nei reperti lapidei dei Musei astigiani.

Il laboratorio, effettuato all’interno del Museo lapidario, ha dato vita a un’azione teatrale itinerante dalle sale espositive del Museo lapidario fino alla Cripta paleocristiana di S. Anastasio alla scoperta dei primi reperti lapidei del paesaggio rurale, in particolare inerenti l’uva e il vino. Gli studenti sono stati indotti a cogliere la sacralità propria delle raffigurazioni dei prodotti e dell’attività agricola e hanno rinvenuto le origini della coltivazione della vite nel nostro territorio.

La documentazione prodotta dagli allievi ai fini della rappresentazione teatrale è stata molto ricca, usando, diverse tecniche: disegni riproducenti i reperti, modelli per costumi, documenti, foto, musiche, video, strumentazione tecnica per lo spettacolo.

L’iniziativa teatrale è nata da un’idea di Laurana Lajolo di sperimentare nuove forme di fruizione del Museo Lapidario, che conserva in particolare reperti architettonici romanici provenienti dalla Chiesa di S. Anastasio distrutta all’inizio del ‘900. Il testo di Laura Calosso ha riecheggiato la filosofia neoplatonica e la Patristica, rievocando le emozioni del contesto culturale dei reperti archeologici. Le danze e le musiche hanno spettacolarizzato gli oggetti esposti.

Il prodotto finale del laboratorio è stato l’esito dello sforzo collettivo  di sincronizzare i talenti dei ragazzi per metterli a disposizione della rappresentazione teatrale, che è riuscita a coinvolgere profondamente il pubblico. Molti dei presenti hanno commentato di aver provato un’emozione “mistica”.

Il 22 maggio è avvenuto il debutto dell’azione teatrale nell’ambito dei Festeggiamenti patronali di S. Secondo di Asti con repliche al Festival Astiteatro 27, 30 giugno, 1 luglio.

 

● Gli studenti hanno avuto l‘opportunità di conoscere le origini dell’introduzione della vite sul nostro territorio e hanno percepito come gli antichi dessero un tale valore sacro alla terra da istoriare le Chiese con riproduzioni fedeli dei prodotti agricoli, di animali, di piante e uccelli autoctoni. Hanno appreso in un coinvolgimento direttamente conoscitivo e operativo che le “antiche pietre” raccontano la storia e le storie di artigiani e contadini trasferendo il passato nel presente. Uno spazio museale che appare fermo nel tempo è stato“abitato” attraverso la musica, le voci recitanti, le danze con la partecipe presenza del pubblico. L’intreccio di professionalità letterarie, teatrali, artistiche e storiche hanno permesso agli studenti di scuole diverse di sperimentare la collaborazione reciproca per una finalità comune con una evidente valenza educativa al lavoro collettivo. Inoltre, con l’azione teatrale gli studenti hanno vissuto da protagonisti lo spazio e il tempo, usando il proprio corpo attraverso la danza, la voce, il suono e rompendo la passiva fruizione di un museo.

Di particolare rilievo formativo per i ragazzi si è rivelata la rappresentazione in pubblico per misurare le proprie capacità performative e l’efficacia dei diversi strumenti di comunicazione anche della storia più antica del territorio.

 

Classe III CAT IIS “N. Pellati” di NizzaMonferrato, IIS “A. Castigliano” di Asti.Allestimento del Bosco Incantato– Monte Del Mare - Riserva Naturale Della Valsarmassa (Vinchio, Vaglio Serra- At)Itinerario Letterario di Davide Lajolo “Il Mare Verde”. 

Il Bricco di Monte del Mare è all’interno della Riserva naturale della Valsarmassa  ed è la meta più frequentata degli Itinerari letterari di Davide Lajolo. La località è stata messa a disposizione del pubblico nel 1993 (al momento dell’istituzione della Riserva) dalla famiglia Lajolo con gestione dell’Ente Parchi Astigiani. E’ luogo di concerti, teatro, reading, picnic e passeggiate naturalistiche. Nel passato era una vigna, che ha lasciato posto a un bosco, che esercita un particolare fascino sui visitatori per l’impronta di memoria e di letteratura. Rendendosi necessaria una riqualificazione del luogo per rispondere a livelli più alti alle aspettative dei frequentatori e dei turisti, l’Associazione culturale Davide Lajolo ha incaricato due architetti paesaggisti di stendere un metaprogetto che rispettasse la naturalità e l’originalità del luogo, trasferendo anche gli input poetici dello scrittore Davide Lajolo e della figlia Laurana inimmaginivisive.

Un gruppo di studenti della Classe IIIA C.A.T - IIS “N. Pellati” ha partecipato al laboratorio all’aperto di riqualificazione del bosco dall’inverno alla primavera inoltrata, seguendo le fasi stagionali dei lavori resisi necessari. Ha ricevuto  dal guardaparco del Parco Paleontologico Astigiano le informazioni sulle caratteristiche naturalistiche e dell’avifauna locale e dagli architetti paesaggisti  l’articolazione del metaprogetto:la cartografia dell’area protetta e della sua origine paleontologica, la riqualificazione dell’area di sosta e del palcoscenico naturale per attività artistiche, la manutenzione del Casotto; l’impianto di arbusti,la nuova segnaletica interna al sentiero e il rifacimento dei cartelli delle bacheche, che illustrano gli antecedenti  paleontologici, la storia rurale e la valenza letteraria del Bricco, la scelta di dedicare alcuni alberi alle persone legate al luogo. Laurana Lajolo ha parlato della figura e dell’opera di Davide Lajolo.

Seguendo i lavori di riqualificazione gli studenti hanno progettato e realizzato singoli interventi: piccola manutenzione, sedili, segnaletica (cartelli e pietre di termine), denominazione delle panche, collocazione lungo il sentiero di “gocce di poesia” e di uccelli in corten e dei nidi LIPU.Hanno, inoltre, seguito  l’ideazione e l’allestimento in locodelle opere artistiche di Piero Oldano: Balenottera Ulissa, scultura lignea che ricorda l’origine paleontologica del Bricco di Monte del Mare, e Colomba in ceramica raku, simbolo letterario presente nel libro di Davide Lajolo, Veder l’erba dalla parte delle radici.

Il laboratorio Faberlab  dell’IIS “A. Castigliano” di Asti ha realizzato l’arredo interno del Casotto con pannelli lignei con rilievi in 3D, in cui sono descritti Il ciclo della vite e del vino e Il calendario contadino del sole e della luna. Per l’esterno hanno realizzato due ramarri con stampante 3D (il cognome Lajolo in dialetto si dice lajeu cioè ramarro).

Le varie fasi sono documentate da foto e da un video girato con la collaborazione del prof. Simone Laiolo.

La pubblicizzazione del lavoro degli studenti è avvenuta con l’inaugurazione del Bosco incantato il 19 giugno -Festival del paesaggio agrario VIII edizione “Giovani interpreti del paesaggio” 2°  incontro.

 

● Conl’esperienza dei lavori nel bosco, gli studenti dell’IIS “N. Pellati” hanno coniugato la creatività di progettazione  con l’operatività, incrementando la loro conoscenza dell’ambiente naturale attraverso un percorso che va dal periodo del Pliocene ai giorni nostri attraverso le trasformazioni avute dal paesaggio rurale con la coltivazione della vite e il ritorno delle specie autoctone del bosco. Hanno ascoltato i racconti di memorie contadine concretizzati nelle storie di vita di persone reali, che hanno lavorato sul Bricco di Monte del Mare, rappresentate in un album fotografico allestito nel Casotto e nelle dediche affisse ad alcuni alberi. Inoltre hanno avuto modo di apprendere notizie sulla vita e l’opera dello scrittore Davide Lajolo nei luoghi stessi che hanno ispirato i suoi racconti e le sue poesie. Hanno scelto loro stessi i brani di poesia da disporre nel sentiero del bosco e in tal modo sono riusciti a percepire la valenza poetica il paesaggio. Il contatto con professionisti ha accresciuto le loro conoscenze tecniche.

Gli studenti dell’IIS “A. Castigliano” hanno messo in praticale tecnologie avanzate del laboratorio della scuola e hanno espresso nella realizzazione del pannelli la loro inventiva progettuale, con il supporto dell’ing. Mirko Marengo e della tecnica di laboratorio Mariella Nicastro.

 

►Due studenti della Classe III delLiceo Scientifico “G. Galilei” e una studentessa della Classe III LiceoScientificoIstituto N.S. delle Grazie.Art’900 – Collezione d’arte contemporanea di Davide Lajolo a Palazzo Crova di Nizza Monf.to, un’esposizione di 100 artisti di diverse tendenze della seconda metà del Novecento, che accresce notevolmente il patrimonio culturale della città e dà ulteriore valore a Palazzo Crova che ospita anche il Museo del gusto e l’Enoteca regionale.

Gli studenti del “Galilei” hanno partecipato all’allestimento della collezione nelle sue diverse fasi e hanno seguito la  preparazione di un dossier ad uso didattico su alcune opere, la studentessa di “N.S. delle Graze” ha tradotto in inglese le schede di presentazione degli artisti e delle correnti d’arte. Sono state effettuate visite guidate a classi delle scuole superiori e per il prossimo anno scolastico si sta progettando un laboratorio d’arte e mostre temporanee su tematiche paesaggistiche.

L’inaugurazione si è tenuta il24 aprile. L’allestimento è stato documentato con un video da uno studente diversamente abile con la collaborazione dal prof. Simone Laiolo.

 

● Per gli studenti è stato il primo incontro con opere di artisti contemporanei, che non hanno ancora studiato a scuola, ma ne hanno colto il valore di arricchimento culturale per loro e per la città. Con la consulenza di Laurana Lajolo e Claudio Cerrato, allestitori della collezione, hanno anche appreso alcune tecniche di modalità espositive e di lettura dei quadri e delle sculture. Il coinvolgimento dei ragazzi è stato positivo e portatore di nuovi interessi anche con loro interventi diretti per studi ed esposizioni.

Classi III E Classe V B SIA IIS “N. Pellati” di Nizza Monf.to  e gruppo multimediale IIS “Artom” di Asti (Referenti proff. Simone Laiolo – Paolo Bobbio) in collaborazione con il Laboratorio multimediale “G. Quazza” – Dipartimento Scienza della Formazione Università di Torino e in corso di realizzazione (conclusione prevista settembre 2016).Tradizioni Contadine,  Letteratura Del Novecento, Valore Del Paesaggio Vitivinicolo Tra Langhe E Monferrato.Laboratorio multimediale.

Il gruppo multimediale “Artom” ha realizzato il montaggio antologico di filmati, girati dastudenti e video di repertorio riguardanti testimonianze sulla cultura contadina, sugli scrittori Pavese  e Lajolo, su documentazioni visive di panorami vitivinicoli del passato e del presente con l’obiettivo didattico di rendere consapevoli gli allievi delle trasformazioni della società contadina nell’epoca della modernizzazione, risalendo alle radici tradizionali della comunità e dei suoi protagonisti (contadini, artigiani, scrittori).

E’ prevista nel corso dell’estate la realizzazione di altre interviste mirate a far riflettere i giovani sulla responsabilità di tutela e di salvaguardia del paesaggio rurale e delle sue specificità culturali. Il montaggio conclusivo si terrà nel mese di settembre presso il Laboratorio multimediale universitario con la produzione di un audiovisivo con parti di docu-fiction.

 

CONCLUSIONI

In conclusione il bilancio delle esperienze didattiche coordinate dall’Associazione culturale Davide Lajolo risulta molto significativo e offre la possibilità di alcune riflessioni su quanto gli studenti hanno conosciuto, praticato, vissuto a livello emozionale e quali scoperte hanno fatto a contatto con il paesaggio e con i “segni” di memoria sul territorio. La sintesi potrebbe essere espressa nei concetti di consapevolezza, responsabilità, tradizione/innovazione.

1)     La consapevolezza che il paesaggio vitato e boschivo è stato costruito nei secoli, quando lavoro e consuetudini di vita erano intrecciati nella piccola proprietà contadina, e come oggi siano evidenti le tracce dell’innovazione nella coltivazione e nella produzione con cambiamenti sociali, culturali e economici che investono anche il paesaggio vitivinicolo.

2)     La responsabilità di un intervento attivo delle giovani generazioni nel conoscere, tutelare, valorizzare il paesaggio nelle sue componenti naturali e economiche.

3)     L’apprendimento del tempo ciclico delle stagioni, che caratterizza la coltivazione della vite e la produzione del vino a confronto con il tempo lineare della modernità con il suo eterno presente, fatto di brevi momenti che svaniscono sul web. Gli studenti hanno percepito che il tempo  della campagna è un tempo lento con un’osmosi tra l’uomo e la terra, è un tempo misurato  come eterno ritorno del ciclo naturale.

4)     Gli studenti hanno anche avuto modo di sedimentare nella loro memoria il fascino delle tradizioni rurali riscoperte come leggende, storie dei nonni, testimonianze letterarie coniugate con la cultura orale contadina.

5)     Gli studenti hanno provato l’emozione di percepire il senso di sacralità della terra e delle sue rappresentazioni iconiche nei luoghi dedicati al culto in una visione cosmica divina. Hanno colto che la terra veniva immaginata come una forza archetipa seminale, che insegnava alla mano e alla mente dell’uomo a non muoversi troppo velocemente, all’occhio a notare le differenze palpabili, al corpo a stare seduto immobile, a soppesare, a sentire, a misurare e a ponderare il sapere e l’arte della manualità, e si sono avvicinati all’antica sapienza contadina basata su esperienze millenarie

● Dal punto di vista dei risultati formativi e educativi gli studenti hanno imparato

1)     a muoversi sul loro territorio e a conoscerlo, praticandolo con passeggiate e visite, inserendorappresentazioni teatrali e invenzioni musicali.

2)     Hanno usato lo strumento di comunicazione visiva (foto e video), coerente con le loro abitudini relazionali e  le immagini vengono spesso a cogliere anche l’interiorità degli sguardi, l’emozione delle scoperte, il benessere di trovarsi in luoghi affascinanti e vissuti con un’esperienza diretta. Hanno abbandonato per qualche tempo lo smartphone per l’osservazione diretta con i propri occhi, ascoltando anche il loro “stare” con i piedi per terra e gli occhi rivolti alla cima degli alberi e allo scenario delle colline.

3)     Hanno sperimentato le loro attitudini e le loro capacità, spesso non utilizzate a scuola, dando esempi di creatività a confronto con la nuova esperienza dell’abitare la campagna o nello scendere nel cuore delle cattedrali sotterranee e del Museo Lapidario.

4)     Hanno rilevato nel microcosmo della vigna, del bosco, del Museo il senso più vasto dell’universo e in qualche occasione dell’assoluto con un profondo coinvolgimento emotivo.

5)     La pratica del laboratorio a scuola e nell’ambiente naturale ha valorizzato le loro capacità di cooperazione, di conoscenza e di progettazione, di azione realizzatrice di manufatti e ha apportato anche cambiamenti positivi nella socialità con i compagni, con i docenti, con gli esperti.

6)     L’esperienza laboratoriale ha loro insegnato la complessità del processo di apprendimento e di operatività attraverso le fasi di progettazione e di realizzazione, attraverso errori e prove riuscite, usufruendo direttamente delle competenze specifiche dei professionisti che hanno lavorato con loro e che hanno svolto una funzione diversa da quella dei docenti.

Il progetto di educazione alla bellezza del territorio e alla sua salvaguardia e valorizzazione è all’inizio e va continuata, perché sono i giovani a doversi assumere la responsabilità di conservare uno dei patrimoni dell’Umanità più fragili, sostenendo, al contempo, i processi di trasformazione del lavoro agricolo senza violare la sacralità della terra.

 

(Nota di Laurana Lajolo presidente dell’Associazione culturale Davide Lajolo onlus e coordinatrice dei progetti, Vinchio 25 luglio 2016)

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