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Monferrato: proiezione al futuro

10/02/2017

Monferrato: proiezione al futuro

di Laurana Lajolo, presidente Associazione culturale Davide Lajolo

  • Parlare di innovazione per il Monferrato significa fare riferimento alla sua storia  millenaria e alle tradizioni popolari secolari, agli antichi saperi contadini, ai suoi scrittori che lo hanno trasformato in luogo letterario per creare o meglio ricreare la nuova dimensione per la nostra terra.

Lo scrittore Leonardo Sciascia disse in un’intervista di Davide Lajolo “Bisogna essere conservatori per diventare rivoluzionari”. Sostanzialmente va ricordato che il Monferrato ha un cuore antico, da cui si ricava  la direzione per il futuro.
Quindi partendo dagli studi storici e antropologici, dalla letteratura, dalle ricerche agronomiche e dalle tradizioni di qualificato artigianato e di commercio diffuso si possono individuare le strade dell’innovazione per un progresso armonico e  una migliore qualità della vita e dalle espressioni culturali del territorio, dal suo patrimonio edilizio di pregio e museale, dall’agricoltura, dai paesaggi vitivinicoli dichiarati patrimonio dell’Umanità provengOno anche le molte opportunità per un turismo di qualità.

Ma prioritario credo sia da considerare lo sviluppo economico in agricoltura, nella nuova agricoltura con energie giovani e tecnologie avanzate, e nell’artigianato, sulla cui pregevole tradizione si possono innestare esperienze di ricerca e di innovazione tecnologica e creare nuove opportunità di lavoro, di ricerca, di ricchezza.

Il paesaggio rurale è in continua trasformazione  a causa delle colture, degli insediamenti, ecc. Che fare, dunque?

1.  Va messo in sicurezza l’assetto idrogeologico di un territorio fragile e franoso, va riqualificata la pianificazione urbanistica e la tipologia edilizia dai castelli alle cascine ai centri storici dei paesi, anche quelli più piccoli secondo gli antichi canoni costruttivi (oggi ritenuti innovativi) e va valorizzato il paesaggio oltre le vigne, i boschi (oggi spesso non accuditi), i noccioleti, le tartufaie e i corsi dei fiumi.
Se rendiamo bello e produttivo il nostro Monferrato, avremo tutti noi una buona qualità della vita che ci porterà anche visitatori esterni, ricordando quanto apprezzano i turisti stranieri non solo l’enogastronomia, ma i percorsi naturalistici e gli itinerari culturali. Creiamo un buon habitat per noi, mettendo al centro la buona agricoltura e il suo indotto, e saremo apprezzati anche dai turisti.

Strumenti: 
A) La Regione e una oculata e finalizzata destinazione dei finanziamenti europei sono determinanti.
B) La Camera di commercio e le organizzazioni di categoria possono fare molto per orientare scelte, individuare fonti di rilancio dell’economia, intervenire nel campo della ricerca.
C) La scuola può svolgere una funzione formativa essenziale nel campo della conoscenza, della qualificazione professionale e anche dell’educazione alla percezione del territorio in tutte le sue valenze.
Laboratori didattici. A questo proposito faccio un sintetico riferimento all’esperienza dei laboratori didattici, coordinati dall’Associazione culturale Davide Lajolo, che hanno coinvolto nel 2016 gruppi  di studenti di 11 scuole astigiane con attività di conoscenza e valorizzazione del patrimonio Unesconell’ambito del  progetto Valorizzazione delle architetture del vino attraverso attività di catalogazione, educazione e fruizione dell’Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato con il contributo del Ministero dei Beni culturali e del Turismo.

I laboratori hanno progettato visite a aziende agricole innovative, fruizione di percorsi naturalistici, riqualificazione di un bosco che è anche uno degli Itinerari letterari di Davide Lajolo, un’azione teatrale alla ricerca delle radici della viticoltura nel Museo Lapidario di Asti.

Metodologia dei laboratori

Nella pratica di laboratorio didattico i docenti progettano, anche con il supporto di esperti, il percorso formativo degli studenti, predispongono testi letterari, scientifici, storici e materiali multimediali di supporto alle ricerche, pianificano le visite e le tappe di intervento. In tal modo si favorisce il ruolo attivo e operativo degli studenti, formando competenze,  valorizzando le attitudini e le creatività, sviluppando il senso di responsabilità di gestione del percorso e di raggiungimento degli obiettivi. Le attività sono documentate con foto e video degli allievi e comunicate con incontri pubblici ai genitori e alla comunità di riferimento per socializzare i risultati e restituire agli studenti il valore del proprio lavoro.

Attività dei laboratori Unesco

  • L’esperienza didattica dei laboratori sul patrimonio Unesco è stata finalizzata a rendere consapevoli gli studenti della vocazione produttiva, culturale e sociale del territorio e a formare competenze ai fini della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale favorendone la fruizione diretta anche attraverso l’esercizio della loro creatività.
     
  • La finalità dei progetti è stata quella di migliorare la conoscenza qualitativa del territorio e di creare la consapevolezza negli allievi della loro responsabilità di tutelare, valorizzare e promuovere i beni territoriali. In tal modo si è ancherafforzato il sentimento di appartenenza al “Patrimonio Unesco”.
     
  • La presentazione degli elaborati in pubblico ha dato rilevanza sociale al lavoro didattico, consolidando le capacità di esecuzione e le competenze comunicative degli studenti, che sono state molto apprezzate dai presenti
     
  • Alcune classi delle scuole secondarie di primo grado di Mombercelli, di Nizza Monferrato e di Canelli hanno approfondito la conoscenza  delle caratteristiche dei paesi in cui abitano gli allievi, osservando le  particolarità naturalistiche del territorio e cogliendo il senso estetico dei panorami, hanno acquisito memoria delle tradizioni e dell’antica sapienza contadina, recependo inoltre  i valori simbolici trasmessi dagli scrittori, che hanno reso i loro luoghi natali luoghi letterari. Sostanzialmente gli studenti hanno acquisito una nuova consapevolezza della  loro collocazione geografica e del valore delle radici storiche delle loro comunità.

Dalle vecchie case in mon cru  hanno potuto scoprire la sperimentata perizia costruttiva del passato.

Con l’incontro con i proprietari di aziende agricole biologiche hanno raggiunto la consapevolezza di come una buona agricoltura sia la prima e più importante difesa del nostro ambiente,  mentre con la visita alle cantine sotterranee di aziende spumantiere hanno constatato le capacità imprenditoriali e le avanzate tecniche della vinificazione essenziali allo sviluppo industriale.

Alcuni allievi hanno fatto esperienze di carattere culturale, conoscendo autori che hanno narrato e resi simbolici personaggi e storie e, ascoltando i suoni della natura, hanno restituito le emozioni esprimendo la loro creatività nell’interpretazione recitativa e nella musica,percependo e trasmettendo la valenza poetica il paesaggio.

  • L’azione teatrale itinerante delle Scuole superiori di Asti nell’ambito delle disposizioni  alternanza scuola-lavoro si è svolta nelle sale espositive del Museo lapidario e della Cripta paleocristiana di S. Anastasio e ha portato attori, danzatrici, musici e pubblico alla scoperta dei primi reperti lapidei del paesaggio rurale, in particolare inerenti l’uva e il vino, documentando visivamente le origini della coltivazione della vite nel nostro territorio. Gli studenti hanno potuto cogliere e trasmettere la sacralità dell’antica attività agricola testimoniata nei reperti.

Valutazione dell’esito dei processi formativi

  • Gli studenti hanno imparato a conoscere il loro territorio attraverso l’osservazione diretta con passeggiate e visite. Va, infatti, ricordato che il termine passeggiata viene dal greco methodos”, cioè “percorso”, e quindi la passeggiata risulta essere un metodo di conoscenza e di vita.
    Inserendo anche rappresentazioni teatrali e invenzioni musicali, hanno sperimentato attitudini e capacità, spesso non utilizzate a scuola, dando esempi di creatività anche attraverso usato lo strumento di comunicazione visiva (foto e video).
     
  • La pratica del laboratorio a scuola, nell’ambiente naturale e nella sede museale ha valorizzato la cooperazione  dei ragazzi per la progettazione e l’azione realizzatrice e ha migliorato la socialità con i compagni, con i docenti, con gli esperti. Gli studenti hanno conosciuto, praticato, vissuto a livello emozionale e acquisito alcune  competenze sul paesaggio, sull’agricoltura e sui “segni” di memoria.
  1. Sono divenuti consapevoli che il paesaggio vitato e boschivo è stato costruito nei secoli, quando lavoro e consuetudini di vita erano propri della piccola proprietà contadina, e come oggi siano evidenti le tracce dell’innovazione nella coltivazione e nella produzione con cambiamenti sociali, culturali e economici che investono anche il paesaggio vitivinicolo.
     
  2. Hanno fatto esercizio di memoria con l’apprendimento del tempo ciclico delle stagioni, che caratterizza la coltivazione della vite e la produzione del vino a confronto con il tempo lineare della modernità; hanno riscoperto il fascino delle tradizioni rurali, delle leggende, delle storie dei nonni, delle testimonianze letterarie coniugate con l’antica cultura orale contadina; hanno colto il senso di sacralità della terra e delle sue rappresentazioni iconiche, basata su esperienze millenarie
  3. I ragazzi hanno acquisito la responsabilità di interventi attivi nel conoscere, tutelare, valorizzare il paesaggio nelle sue componenti naturali e economiche.

4. Ultima constatazioneè chetali  sperimentazioni didattiche dei laboratori possono anche diventare un format applicabile ad altre situazioni e proposte di conoscenza e di azione.

Per approfondimenti si fa riferimento a L. Lajolo Taccuino sul paesaggio rurale. Le colline del vino Langhe.Roero e Monferrato, culture n. 27 Creatività e qualità della vita, 29 Governance del paesaggio, 30-31 Patrimonio,  33 Incanto di natura e di arte, 34 Margini.