Associazione Davide Lajolo Odv

Culture

16/11/2011

Numero 23

progetti per la città

Numero 23

Spazio pubblico, prospettive economiche la questione culturale, bisogni e diritti

EDITORIALE:

Siamo alla vigilia di elezioni, periodo in cui ci piacerebbe che si parlasse di politica nel senso della “polis” come comunità con i suoi interessi economici e i suoi bisogni sociali e culturali da individuare e da discutere con i cittadini, perché la “polis” e quindi la politica è un bene comune, è cosa pubblica, di tutti. Bisognerebbe cioè partire da che cosa si propone all’elettore più che dalla persona che si propone a sindaco.

Sono tempi difficili e complicati, in cui le amministrazioni sono investite da molte esigenze e non hanno risorse e proprio per questo è tempo di indicare le priorità dell’intervento pubblico.

Questo numero non ha la pretesa di fare un programma per le elezioni, non è nostro compito, ma, riprendendo dei temi su cui ci siamo più volte interrogati, vuole segnalare alcune direttrici di lavoro nell’ambito del disegno urbanistico, delle prospettive economiche di settori portanti per l’auspicabile sviluppo della città, della questione culturale attraverso le sue peculiarità e le sue strategie, dei bisogni e dei diritti ovvero del welfare, che sembra dissolversi.

Hanno messo in comune le loro idee molti collaboratori, riprendendo e aggiornando posizioni che sono state espresse in altre occasioni e cercando di delineare tutti insieme il mosaico della futura città.

Asti è invecchiata e impoverita, soffre di una profonda crisi economica, ma ha ancora risorse da far fruttare se ci fosse una regia degli interventi e questo naturalmente spetta al futuro sindaco. Noi mettiamo sul tavolo delle idee e delle indicazioni che sottolineano, ciascuna nel suo campo, l’esigenza di una intelligente lettura del territorio e delle situazioni in atto e di un coordinamento strategico complessivo per la città.

È un modo per non rassegnarci. Siamo oppressi dalla crisi economica, culturale e sociale del nostro Paese, amareggiati dal degrado morale di tanta parte del ceto politico più preoccupato della conservazione del potere e dei privilegi che di proporre risposte credibili nell’interesse generale. Quindi, non ci rassegniamo ad assistere impotenti al degrado morale e materiale che divora l’ambiente e il territorio in nome di una ricchezza effimera drogata dal consumismo e dalla speculazione edilizia; che riduce il lavoro a merce e calpesta la dignità dei lavoratori, creando insicurezza, angoscia e paura del futuro; che disprezza la cultura, il merito e le regole, premiando l’affarismo, i sotterfugi, l’arroganza e la prepotenza.

Alcune priorità per noi sono la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico, il lavoro, perché l’art. 1 della nostra Costituzione pone il lavoro a fondamento della Repubblica e senza di esso l’uomo perde la propria dignità; la solidarietà e la sicurezza, perché sono le due facce di un’unica medaglia, quella del soddisfacimento dei bisogni e del rispetto dei diritti; la legalità e la questione morale, perché una società senza regole e senza valori non ha futuro; il rigore nell’amministrare, la lotta agli sprechi e la trasparenza, perché stiamo attraversando una grave crisi economica e le poche risorse pubbliche devono essere usate al meglio nell’interesse collettivo e si deve consentire a tutti di esercitare il controllo.

Pensiamo che il banco di prova da cui partire sia il Comune, l’ente territoriale più vicino ai cittadini, dalla cui buona o cattiva amministrazione dipendono tanti servizi e la qualità della nostra vita. Ma non dobbiamo rinchiuderci in una visione puramente campanilistica, dobbiamo tenere conto delle opportunità che grandi eventi come l’Expo 2015 di Milano possono offrire per costruire prospettive turistiche, culturali e più in generale economiche all’interno dei nostri confini.

Questo numero è la continuazione delle riflessioni contenute nel precedente Il futuro ha un cuore antico, dove si sono affrontate le prospettive della viticoltura e dell’economia della nostra provincia coinvolta da un’importante crisi di trasformazione, che investe non solo il territorio agricolo, ma la stessa città erogatrice di servizi.

In Bacheca ricordiamo nel ventesimo della morte Valerio Miroglio, un giornalista, un artista, un maestro, la proposta di un forum per salvare il paesaggio, la scheda del video della terza edizione del festival del paesaggio agrario. Diamo notizia, infine, del programma di “Davide Lajolo 100 anni (1912- 2012)”. 

Il racconto fotografico di Giulio Morra è un tocco di poesia di piccoli segni sul nostro cammino.

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