07/10/2016
Assistenza o accoglienza?
La Stampa 07/10/2016
Migrazione: si va e si viene, vanno all’estero i giovani italiani per studio e lavoro e arrivano i giovani africani che scappano da guerre e carestie. Tutto il mondo si muove e quindi migrare è un processo epocale che non si arresta, anche se le condizioni di fuga diventano sempre più precarie e pericolose. Non è più una situazione di emergenza, ma è una costante. Non basta più parlare di “accoglienza”, parola accattivante, anche perché per ora si fa assistenza ricoverando i migranti, ma senza attività di integrazione. Non tutti coloro che sbarcano sulle nostre coste vogliono restare in Italia, ma dobbiamo dare anche ai migranti temporanei occasioni di fare lavori utili, di studiare l’italiano, di conoscere i nostri modi di vita. I migranti sono un costo, ma sono anche opportunità di lavoro per enti e cooperative, non tutti però all’altezza di gestire una situazione così complessa. Il numero di migranti sta aumentando sensibilmente anche in città mettendo in crisi il progetto di accoglienza diffusa. In Seminario e alla Croce rossa ci sono molti ospiti. Tanti chiedono l’elemosina in giro o fanno passare in qualche modo il tempo “libero”, che diventa tempo “vuoto”. E questo può creare anche fastidio tra la gente. Gli enti competenti devono uscire dalla logica di emergenza e affrontare progettualmente la complessa problematica di accoglienza e integrazione anche se temporanea.