26/01/2017
I musei come nuova piazza
La Stampa 26/01/2017
Le biblioteche e i musei possono diventare la nuova “piazza”, il luogo di incontro, un modo per stare tra cose belle, per scambiare idee? I centri di cultura sono nati per la conservazione delle opere e dei libri, ma oggi le potenzialità dei musei sono accresciute. Si è finalmente riaperta Casa Alfieri, buona notizia. Il Museo alfieriano è pregevole nell’esposizione di alcuni documenti che interessano gli studiosi, ma le nuove stanze aperte sono spoglie. Ottimo il restauro delle tappezzerie e delle sovrapporte, ma non si respira né l’atmosfera di vita di una famiglia nobile né ci sono testimonianze significative dei vecchi arredi. Sono cominciate le visite guidate e i turisti, che amano le case dei poeti, saranno incuriositi, ma la domanda importante è: quale funzione di valorizzazione e di qualificazione del contesto urbano intorno al museo? Si può far sì che i nostri cittadini “vivano il museo”, considerandolo un proprio patrimonio di qualità della vita? Così potrebbero attrarre nuovi visitatori anche dall’esterno. Se i musei, come le biblioteche, fossero pensati come luoghi qualificati e piacevoli di incontro, come insegna l’esempio di Torino, potrebbero essere una componente dell’economia. In passato per qualche manifestazione, o mostra c’era un richiamo di pubblico da fuori, ora, nonostante gli sforzi, ci siamo ristretti a un pubblico e a una fruizione limitata.