18/05/2017
Oltre il ponte
La Stampa 20/05/2017
“Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte che in mano nemica
vedevam l’altra riva la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
Tutto il bene avevamo nel cuore a 20 anni la vita è oltre il ponte
Oltre il fuoco comincia l’amore”.
Italo Calvino Oltre il ponte – Cantacronache, 1958
Ieri il Cortile dei dubbiosi della Diocesi, con “Muri o ponti”, ha parlato di migranti nella nostra provincia con operatori, docenti e studenti. Mentre l’hub di Castello d’Annone è entrato in funzione, il Ministro dell’Interno ad Asti si è impegnato a contenere i flussi, che, però, aumentano di giorno in giorno e sono diventati un problema politico conflittuale. Influiscono pesantemente sul senso comune, creando allarme e paura, e i casi di malaffare potenziano il rifiuto. La politica grida, ma appare inefficace. La migrazione è questione economica e sociale, e anche “umana”: dietro ai numeri degli sbarchi ci sono persone, vittime della crisi economica globale, delle guerre e delle carestie. E quella crisi ha effetti gravi anche in Italia sempre più povera, dove manca il lavoro, ma ci rivolgiamo agli stranieri per le attività di cura, l’agricoltura, i lavori logoranti. Molti credono che trattiamo i migranti come dei privilegiati, ma se ne conosciamo qualcuno e sentiamo la sua storia proviamo solidarietà. Qualcuno trova anche lavoro. Il senso comune oggi è ostile e proporre l’integrazione, anziché il respingimento, non produce consenso, ma non possiamo illuderci che la polizia e i muri arrestino i flussi. Oltre all’accoglienza, sarebbe utile attuare strategie di integrazione dei rifugiati che vogliano lavorare e vivere secondo le nostre leggi e andare insieme “oltre il ponte”.
La Stampa, 20 maggio 2017