15/09/2017
Il complesso di S. Pietro in Cosavia
La Stampa 15/09/2017
È venuto il momento di riscoprire la ricchezza storica e architettonica, per prendersene cura, del complesso di S. Pietro in Consavia, che chiamiamo amichevolmente Battistero di S. Pietro, perché racconta una storia della città lunga sette secoli e più. Eppure oggi è fuori dai circuiti turistici più frequentati. La Rotonda del Santo Sepolcro, fondato alla prima crociata nell’XI sec. e destinato a Ospedale dei pellegrini, è diventata la sede del Priorato dei Gerosolomitani più importante dell’Italia del Nord. L’Ordine, voluto dai monaci benedettini di Cluny e diffuso in Europa, aveva come simbolo la croce bianca. E’ stato sostenuto nel corso dei secoli dalle famiglie patrizie astesi, che ebbero un ruolo rilevante nell’isola di Rodi, fino a che Napoleone Bonaparte occupò Malta nel 1788 e soppresse molti ordini religiosi. La costruzione è stata eretta in due periodi, nell’XI secolo la Rotonda in mattoni e arenaria, che nella sua conformazione cilindrica voleva riprodurre la chiesa del S. Sepolcro di Cristo a Gerusalemme, e la chiesa quadrata del XV secolo. Il complesso è adornato da fregi in arenaria e terracotta che ora sono corrosi dallo smog e “mangiati” dai colombi. Del resto, l’ultimo restauro è stato fatto nel 1931-32, quando nella Casa Priorale sono stati collocati i Musei archeologico, oggi pressoché inagibile, e quello paleontologico, ora al Michelerio.