23/03/2018
Levarsi la maschera
La Stampa 23/03/2018
Ciascuno di noi porta una maschera proiettando una sua immagine agli altri per essere accettato. Anche gli adolescenti, crescendo, si adattano una maschera. A me è capitata un’avventura molto intensa con un gruppo di studenti, che hanno conversato con una psicologa della loro esigenza di essere ascoltati e capiti. Dopo un primo momento di imbarazzo a raccontarsi, alcuni di loro hanno fatto partecipi i compagni dei sentimenti e anche degli ostacoli e dei dolori della loro vita. E si è creata una situazione di condivisione molto partecipata, i ragazzi si sono riconosciuti nei desideri o nei problemi di ciascuno. Io ho avuto il privilegio di vivere in silenzio la narrazione di sé di quei ragazzi e ho avvertito solitudine e, insieme, ricerca di felicità, abbattimento e, insieme, coraggio. Finalmente, uno per uno si sentiva ascoltato dagli altri, compreso nel percorso a volte non facile della loro vita. Mi sono resa conto quanto sia complesso essere considerati con interesse e partecipazione, quanto sia difficile levarsi la maschera davanti agli altri. Eppure quando si riesce ad ascoltare e a narrarsi, si sta meglio, si capisce che tutti dobbiamo affrontare difficoltà che a volte opprimono se ce le teniamo tutte dentro. Ma non sono molte le occasioni di ascolto e di parole scambiate con senso di amicizia anche tra giovani. E pensare che una volta si diceva “beata gioventù”…