30/03/2018
Case vuote
La Stampa 30/03/2018
Una volta ereditare una casa era un bel patrimonio, ora sia in città che nei paesi ci sono tante case vuote e tanti cartelli “vendesi” con offerte di agenzie immobiliari e sul web. Gli unici interessati a comprare sulle nostre colline sembrano essere gli stranieri, che vogliono posti panoramici, molto terreno intorno in mezzo a boschi e vigne, e sono pronti a ristrutturare, a volte anche bene, conservando almeno in parte la storia delle vecchie case. Già, perché le case hanno una storia o meglio più storie, mantengono presenze di chi le ha abitate, non solo attraverso mobili e suppellettili, ma sui muri. Se si entra in una casa disabitata da tempo e si fa uno sforzo di immaginazione, si possono ritrovare le tracce di vite vissute e mai raccontate. In campagna, una generazione dopo l’altra continuava, per secoli, ad abitare la stessa casa. Non c’era bisogno di svuotare gli armadi, quando il vecchio o la vecchia di casa morivano. La vita continuava sempre nella stessa casa. Ma, adesso, il modello di vita è del tutto diverso. Tenere una casa sfitta è un onere per le molte tasse e manutenzioni. Eppure il mercato immobiliare è difficile da tempo, nonostante, in contrapposizione, si segnalino molte emergenze abitative. E’ la solita “forbice” che divarica chi ha bisogno di una casa popolare e chi possiede una casa, da cui vuole trarre un guadagno. La casa rimane vuota e muta, senza più storia.