15/07/2018
Noccioleti al posto delle vigne
La Stampa 15/07/2018
Le colline del Monferrato diventeranno un grande noccioleto? In certe zone è una tendenza in atto da tempo, ma ora è evidente anche sulle nostre colline, con una forte trasformazione del paesaggio rurale. Il noccioleto dà meno lavoro, offre un guadagno buono e ha un acquirente preferenziale che è la Ferrero di Alba. Recentemente l’amministratore delegato Giovanni Ferrero ha esposto le linee di sviluppo della azienda multinazionale: nuove acquisizioni nei gelati e nei biscotti, ma non depotenziando il settore dolciario del cioccolato e delle nocciole. Il “Progetto Nocciola”, promosso da Ferrero Halzemut Company, prevede di far sviluppare entro il 2025 20.000 ettari di nuovi noccioleti e si stanno già stipulando accordi con filiere piemontesi di produttori di noccioli. In Piemonte entro il 2023 ci dovrebbe essere, dunque, una superficie di 700 ettari di nuove piantagioni e Ferrero si impegna a comprare il 75% del prodotto. Le esigenze del mercato multinazionale prevalgono e il noccioleto può sostituire terreni lasciati gerbidi. Vedremo distese del verde intenso dei noccioleti e terremo nella memoria le parole di Pavese:“Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incidersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica. Sotto le viti è terra rossa dissodata, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo”.