19/12/2020
Natale 2020
La Stampa 19/12/2020
Questo sarà un Natale “difficile”: contagi, lutti, isolamento, polemiche infinite. La pandemia ha cambiato ciascuno di noi e la società. Ci troviamo nel mezzo di una svolta epocale e dobbiamo accettare l’incertezza, ma non è facile mantenere l’equilibrio, considerata la durezza di questa esperienza del tutto nuova.
Da molti anni il Natale è il consumismo dei regali e delle vacanze, invece se ripensassimo alla tradizione della festa della natività come simbolo di rinnovamento spirituale del mondo in senso religioso e anche laico, se facessimo qualche gesto concreto di accoglienza e generosità , come quello proposto dalla Caritas di Asti alle famiglie di preparare per il pranzo di Natale una porzione in più da offrire a un’altra famiglia più povera?
Consiglio anche di leggere, come quando eravamo bambini, le fiabe che spiegano come Cappuccetto rosso non viene mangiato dal lupo e Pollicino non si perde nel bosco. Le favole insegnano che cos’è la vita nei suoi passaggi difficili e nel “lieto fine”.
I miti greci parlano delle vicende degli dei per descrivere i destini degli uomini. E nella Bibbia quando Abramo ai avvia ad attraversare deserto, cioè va verso l’ignoto, raccomanda alla sua famiglia di “non avere fretta e di non avere paura”.
Anche la poesia aiuta, Gibran ha scritto: Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte / c'è un'alba che ci aspetta.
Buona rinascita a tutti.