27/03/2021
Tutti più poveri
La Stampa 27/03/2021
Oggi siamo diventati tutti più poveri: di socialità, lavoro, spazio di vita, educazione, cultura, partecipazione democratica. Sono più povere le comunità rurali e il capoluogo perde abitanti. L’alloggio spesso è diventato una “gabbia” per i bambini e i loro genitori. Una volta i poveri erano gli sfortunati per nascita e rassegnati a fare i servitori, i nuovi poveri della “società del benessere” sono quelli che, con il proprio lavoro prima del Coronovirus, si permettevano il ristorante, le vacanze, i viaggi, gli studi dei figli e che oggi allungano le file davanti agli enti che erogano beni alimentari, con l’ansia di poter riprendere presto il lavoro e la vita di prima. Ma nulla sarà più come prima dopo un anno così duro. Sarà difficile per molti riaprire le proprie attività o trovare un nuovo lavoro. I giovani e le donne, i più penalizzati dalla disoccupazione, faranno ancora più fatica a iniziare o a ricollocarsi. Gli adolescenti, che hanno perduto momenti essenziali di formazione scolastica e lavorativa, dovranno cercare un nuovo equilibrio nella fase della vita in cui tutto in loro cambia, dal corpo ai sentimenti. Ora l’obiettivo prioritario è avere il vaccino, che manca e prevale confusione a tutti i livelli, politici e organizzativi. I sostegni economici sono utili, ma è altrettanto importante ricostruire l’amicizia solidale e sociale verso obiettivi comuni e ritrovare un nuovo senso di comunità, interrotta dall’isolamento forzato. Nei momenti di crisi acuta ci sono anche i germi di trasformazioni importanti.