11/09/2021
La vendemmia degli stranieri
La Stampa 11/09/2021
É cominciata la vendemmia, che dimostra quanto siano incisivi i cambiamenti climatici, che impongono l’anticipo del raccolto di circa un mese rispetto al passato.
Questo agosto è stato un mese di grande siccità confermando le previsioni preoccupanti degli esperti che presto sarà necessario predisporre impianti di irrigazione dei vigneti o trasferire gli impianti in località più elevate, il che comporterebbe una modificazione ambientale e sociale epocale del nostro territorio.
I vendemmiatori stagionali sono in larga parte stranieri inquadrati in cooperative o irregolari, spesso con paghe differenziate rispetto agli italiani. La Cgil di Asti ha lanciato una campagna contro lo sfruttamento e per i contratti regolari e il sindacalista dei braccianti Aboubakar Soumahoro ha recentemente denunciato casi che si verificano a Canelli, dove i lavoratori neri sono retribuiti meno degli stranieri bianchi e ha preannunciato una sua visita nell’astigiano.
Lungo tutta l’annata sono molti gli stranieri, rumeni, macedoni, africani, che sono impiegati a coltivare i vigneti e il loro impiego è ormai indispensabile alla produzione e anche economicamente vantaggioso per le aziende. In genere hanno contratti da salariato agricolo per nove mesi e poi godono del sussidio di disoccupazione, spesso continuando a espletare lavori in campagna. Se fanno orari più lunghi di quelli previsti a contratto vengono retribuiti in nero.
I lavoratori stranieri sono diventati strutturali nell’economia del vino, che è l’identità della nostra terra.