22/01/2022
Da nonno a nipote
La Stampa 22/01/2022
Mio nonno contadino aveva una piccola proprietà, segnava le date sull’almanacco, seguiva i cicli lunari e trasmetteva con il lavoro il suo sapere ai figli.
A distanza di due generazioni, mio cugino ha ampliato la proprietà e suo figlio deve saper usare la tecnologia. Il lavoro in agricoltura si è informatizzato in tempi rapidi, cambiando la tradizionale abilità manuale in tracciamento tecnologico della sostenibilità dei trattamenti. Così i nipoti dei vecchi contadini hanno sempre più bisogno di una qualificata formazione scolastica e accademica per impiegare le nuove tecnologie in azienda e accedere ai finanziamenti per gli investimenti migliorativi diretti a contenere gli effetti dei cambiamenti climatici.
L’aumento dell’insolazione incide, infatti, sulla concentrazione degli zuccheri nelle uve e incrementa il grado alcolico del vino fino a 15°, mentre i consumatori italiani e esteri richiedono vini eleganti e piacevoli.
Diventa, dunque, sempre più importante la ricerca scientifica che fornisce le opportune conoscenze sulla maturazione delle uve e sull’evoluzione delle componenti per migliorare l’eccellenza dei nostri vini, riconosciuti a livello internazionale.
Mio nonno aveva a che fare con il mediatore del paese per vendere il vino prodotto nella sua cantina, mio cugino con il mercato globale.
Mio nonno considerava la sua vigna più bella l’orgoglio del lavoro della sua famiglia, mio cugino si compiace dell’acquisto di un nuovo strumento tecnologico. Le trasformazioni economiche e sociali si possono misurare anche nel passaggio generazionale da nonno a nipote.