30/09/2022
Sono di "razza ariana"
La Stampa 1/10/2022
Sono andata alla Festa dei popoli, organizzata da MigrantesAsti in collaborazione con le comunità etniche e con altre associazioni, per il piacere di incontrare persone di etnie diverse, per il sentimento di partecipare alle grandi questioni del mondo, per contraddire la forza politica di maggioranza che proclama di voler fermare il flusso di chi scappa dalle carestie e dalle guerre.
Io, comunque, con questo partito ho le carte in regola: sono di “razza ariana”. Così è scritto sul mio certificato di nascita, essendo nata quando erano in vigore le leggi razziali fasciste.
Quando ho letto per la prima volta quella dizione sul certificato che dovevo presentare per sostenere l’esame di maturità, mi sono vergognata davanti agli occhi di Gaudia, la mia compagna di classe ebrea. I suoi genitori erano passati dal camino del forno crematorio di Auschwitz.
Ma, guardandomi, mi sono subito confortata perché non sono bionda, non sono alta e forte e non ho occhi azzurri, quindi ho apertamente disatteso le aspettative delle caratteristiche “ariane”.
Ho approfondito la conoscenza della Shoah discutendone con i miei allievi, ho partecipato idealmente alle lotte di emancipazione dei popoli coloniali, sono curiosa delle altre culture e seguo, con apprensione le notizie dei naufragi in Mediterraneo, apprezzando le parole di papa Francesco sull’accoglienza dei migranti. Sono convinta che i lavoratori stranieri in Italia siano un’importante risorsa per la nostra economia e auspico la cittadinanza italiana per i loro figli, che sono i nostri nuovi concittadini, diritto che il nuovo governo di destra non intende riconoscere.
La Stampa, 1 ottobre 2022