02/12/2023
Bambini in guerra
La Stampa 2 dicembre 2023
Mai come nelle guerre di oggi i bambini sono trucidati, presi in ostaggio, imprigionati, privati della casa e della famiglia. Hanno occhi spaventati dalle bombe, dalla fame e dalla morte e subiscono la privazione del loro diritto alla vita. Il trauma della guerra rimarrà indelebile nelle loro menti infantili e può alimentare altro rancore di guerra. Per le guerre di oggi non si usano più, come quella del Golfo, le frasi ipocrite riguardo agli effetti collaterali. Le incursioni sono malvagie, i bombardamenti sono indiscriminati. Il 2 dicembre di molti anni fa anch’io sono stata una bambina in guerra durante il terribile rastrellamento nazifascista contro la zona liberata dai partigiani. Mia madre mi ha protetta, mi ha avvolta in una coperta celeste, messa sul seggiolino della bicicletta e, in mezzo alla neve e agli spari, ha cercato un rifugio in una cascina lontana. Ebbe la premonizione che i nemici cercassero me, la figlia di un comandante partigiano. Qualche anno dopo è stato reso noto un telegramma del comando tedesco di Genova con un mandato di cattura per me. Mentre la guerra imperversava nelle strade, durante una perquisizione della cascina che ci ospitava, mia madre e io ci siamo nascoste in un buco scavato sotto la stalla delle capre. Poi la ricerca di un altro rifugio, più lontano. Di quel periodo mi è rimasto il sogno ricorrente della tana nei momenti bui della vita. Da qui viene il mio dolore per i bambini deportati nei Lager e di tutti gli altri, le cui vite sono devastate dalle armi. Un’ingiustizia immane. La guerra accampa la ragione di stato, ma l’utopia della pace è un cammino che non va mai interrotto.