18/02/2011
La scuola e l'onda
Pubblicato su "La Stampa"
La scuola di Asti è entrata nell’onda del movimento. I soggetti della scuola, cioè i docenti e gli studenti, per cui e con cui si dovrebbe fare la riforma, respingono uniti i tagli alla formazione. Il governo, tagliando le risorse finanziarie e non avendo un progetto sulla qualificazione della scuola, torna indietro al doposcuola e alle classi differenziali di trent’anni fa. Siamo alla restaurazione che non ha futuro e i soggetti della scuola insieme ai genitori si ribellano esasperati. E’ un fatto del tutto nuovo per la città. Non c’è analogia con il ’68, se non per le solite provocazioni e per la repressione che si profila. Questo è un movimento apolitico in una società disgregata e non politicizzata, che ha colto il nocciolo della questione: difendere la scuola pubblica. In modo imprevedibile i giovani sono tornati protagonisti con nuove motivazioni e prospettive e gli insegnanti hanno uno scatto d’orgoglio. In città le assemblee e le manifestazioni si susseguono con sempre maggiore consapevolezza e convinzione.
Gli insegnanti difendono il posto di lavoro e gli studenti manifestano il loro disagio e la loro volontà di futuro, vogliono capire che cosa sarà la loro vita, mentre i politici ripetono slogan astratti e si arrabattano intorno ad aridi dati, commentati in un modo confuso e contraddittorio.