18/02/2011
La consulta ambientalista
Pubblicato su "La Stampa"
La consulta ambientalista, proposta dall’amministrazione provinciale, può diventare rappresentativa dei comitati e delle associazioni che stanno discutendo sull’inceneritore, sulle discariche, sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio? Sarebbe utile se diventasse un luogo di confronto e l’amministrazione fosse disponibile ad accogliere le indicazioni, altrimenti diventerebbe inutile. Va detto anche che i comitati hanno un’autonomia di proposta e di attività, che non può essere assorbita da un organismo consultivo. Sono una risorsa sociale e culturale perché hanno una struttura reticolare che mette in relazione gruppi spontanei di cittadini, associazioni e, a volte, amministrazioni locali. La loro energia e la loro credibilità vengono dall’azione disinteressata, pagando di tasca propria il costo di iniziative, che fanno emergere i bisogni reali dei cittadini. Stanno sperimentando una pratica consensuale della democrazia senza rappresentanze politiche: decisioni prese sulla base di una seria documentazione e finalizzate ad ottenere un obiettivo chiaramente individuato. Sarebbe interessante che gli amministratori non rimanessero a giudizi superficiali e a volte infastiditi, ma fossero in grado di riconoscerli come interlocutori e di valorizzare queste forme di rappresentanza dei diritti dei cittadini.
(8 novembre 2008)