18/02/2011
Il pedone incindentato
Pubblicato su "La Stampa"
La percezione dell’insicurezza della città è legata ai furti, agli scippi, alla clonazione dei bancomat, ma non al traffico. Invece la congestione delle auto è un vero rischio all’incolumità di quelli che hanno ancora il coraggio di andare a piedi senza finire sotto le macchine. Mancano le strisce di attraversamento dove sarebbe comodo per il pedone e non per le auto e in molte vie non ci sono come i marciapiedi, dove le auto sono parcheggiate ai bordi per cui chi va (incautamente) a piedi in quelle strade deve portarsi sulla carreggiata a suo rischio.
Per sopravvivere il pedone deve avere doti di acrobata per superare gli ostacoli che ostruiscono il suo tragitto e tanti occhi come le mosche per guardare in tutte le direzioni e difendersi dalla rombante aggressione automobilistica sempre in agguato.
Se non ha tutte queste doti e si illude ancora che le strade cittadine siano percorribili a piedi, ha un’alta probabilità di incorrere nella “colpa grave” di un incidente, osando intralciare per un momento il flusso del traffico e facendo perdere tempo all’automobilista che ha, per definizione, sempre fretta.
Se vivessimo in una città a dimensione umana il Comune, oltre che fare manifesti generici e inutili, dovrebbe provvedere a una viabilità sicura per chi vuole o deve andare a piedi per le strade del centro.
(18 novembre 2008)