18/02/2011
La cementificazione
Pubblicato su "La Stampa"
La recente graduatoria economica indica che la nostra provincia torna indietro e noi ce ne eravamo già accorti. La nostra è stata secolarmente una provincia arretrata con un’agricoltura di sussistenza, un’industria debole, l’edilizia che assorbiva manodopera non qualificata, uno scarso grado di istruzione. Come adesso. Per non parlare di cultura e università.
Dopo la deindustrializzazione qualcuno aveva puntato sulla viticoltura, sull’enogastronomia e il turismo del vino, ma la crisi dei consumi ha toccato prima di tutto il vino. D’altro canto non c’è stata strategia perché questo settore diventasse davvero trainante e le manifestazioni collegate non hanno saputo rinnovarsi e uscire da dimensioni troppo provinciali. Ci si è limitati a qualche costoso studio di esperti bocconiani e a qualche dichiarazione politica, mentre il territorio agricolo e paesaggistico (che da noi sono la stessa cosa) veniva selvaggiamente cementificato con villette a schiera e capannoni e bitumifici e tangenziali. Mancava l’inceneritore, ma adesso c’è chi ci pensa. Tutto sta arretrando nella nostra provincia, dall’economia alla cultura e la classe dirigente non sa cosa fare e come intervenire. Ma si può ancora parlare di classe dirigente o prevalgono soltanto i gruppi di potere e i gruppi di pressione senza una visione strategica?
(29 novembre 2008)
Dopo la deindustrializzazione qualcuno aveva puntato sulla viticoltura, sull’enogastronomia e il turismo del vino, ma la crisi dei consumi ha toccato prima di tutto il vino. D’altro canto non c’è stata strategia perché questo settore diventasse davvero trainante e le manifestazioni collegate non hanno saputo rinnovarsi e uscire da dimensioni troppo provinciali. Ci si è limitati a qualche costoso studio di esperti bocconiani e a qualche dichiarazione politica, mentre il territorio agricolo e paesaggistico (che da noi sono la stessa cosa) veniva selvaggiamente cementificato con villette a schiera e capannoni e bitumifici e tangenziali. Mancava l’inceneritore, ma adesso c’è chi ci pensa. Tutto sta arretrando nella nostra provincia, dall’economia alla cultura e la classe dirigente non sa cosa fare e come intervenire. Ma si può ancora parlare di classe dirigente o prevalgono soltanto i gruppi di potere e i gruppi di pressione senza una visione strategica?
(29 novembre 2008)