18/05/2017
Comunicato stampa Ulisse sulle Colline 2017
Vinchio, sabato 27 maggio 2017 Passeggiata sull’itinerario letterario di Davide Lajolo “IL MARE VERDE” nel territorio patrimonio dell’umanità UNESCO
Associazione culturale Davide Lajolo onlus
In collaborazione con Cantina di Vinchio – Vaglio Serra – Cantine aperte
Comuni di Vinchio e di Vaglio Serra
Con il patrocinio dell’Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe-Roero e Monferrato
Vinchio, sabato 27 maggio 2017
ULISSE SULLE COLLINE
Poesia, natura, musica, arte
XXIV edizione
Passeggiata sull’itinerario letterario di Davide Lajolo “IL MARE VERDE”
nel territorio patrimonio dell’umanità UNESCO
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COMUNICATO STAMPA
“Leggevo del mare nei libri delle elementari e quando venivo qui, nell’immensa distesa di verde sotto il sole, mi dicevo: il mare deve essere così sempre uguale a vista d’occhio. E quando mi sono scontrato con il mare e l’ho navigato notte e giorno nello spasimo delle guerre, avevo sempre nostalgia del mare verde della Sarmassa, il mare del mio paese”. Così lo scrittore Davide Lajolo descrive il suo rapporto con La Val Sarmassa, che ha preso il nome dai Sarmati, popolo guerriero dell’Est Europa sulle colline monferrine emerse dal mare preistorico che ricopriva tutta la Valle Padana. Ora quella Valle, dopo la protesta degli abitanti contro la possibilità che divenisse una discarica industriale, è la Riserva speciale della Valsarmassa gestita dal Parco Paleontologico Astigiano. Qui si trovano ancora tracce di fossili preistorici dai molluschi alle conchiglie alle balenottere e preziosi elementi di biodiversità.
La passeggiata “Ulisse sulle colline- poesia, musica, arte, natura” è arrivata alla XXIV edizione per valorizzare l’Itinerario letterario di Davide Lajolo “Il mare verde” e le bellezze della Riserva. La passeggiata permette di attraversare boschi e vigne e di ascoltare musica e poesia nella natura e godere di opere d’arte tra gli alberi sul Bricco di Monte del Mare, luogo di memorie contadine, storiche e letterarie, ora trasformato in “Bosco incantato” con sculture, gocce di poesia e dove il casotto contadino è diventato un museo di attrezzi, di storie del ciclo della vite e del vino e di immagini delle quattro stagioni. La partecipazione è gratuita.
Il punto di incontro della passeggiata, che si articola in tre tappe, dette “conte” secondo la tradizione contadina, è alla Cantina di Vinchio-Vaglio Serra, nell’ambito delle manifestazioni di “Cantine aperte”, alle ore 15. Da lì si sale sul sentiero di Arscudo fino alla vigna di Romano, dove alle 16 il presidente della Cantina Lorenzo Giordano spiegherà come il vino si fa nella vigna e Giulio Ghignone, allievo della scuola primaria di Castelnuovo Calcea canterà canzoni di Angelo Brofferio, uomo politico antagonista di Cavour, storico e scrittore, nato appunto a Castelnuovo.
Alle 16.30 la seconda “conta” è a “La Ru”, la quercia monumento naturale della Riserva della Valsarmassa, dove Valentina Archimede, nipote dello scrittore, legge il brano di Davide Lajolo “25 aprile 1945: dalla guerra partigiana all’Unità”, tratto dal libro “Ventiquattro anni – Diario di un uomo fortunato”.
Alle 17.00 la terza “conta” si svolgerà al “Bosco incantato” del Bricco di Monte del Mare, luogo di arte, poesia e natura. L’attore Paolo Melano interpreterà “Omaggio alla poesia di Bob Dylan”, premio Nobel per la letteratura 2016, accompagnato dalla chitarra di Paolo Penna e dalla voce di Maria Rosa Negro. Nel Bosco saranno esposte sculture di Concetto Fusillo.
Verrà quindi consegnato il “Premio Davide Lajolo – Il Ramarro” a Armando Spataro, procuratore della Repubblica di Torino e già coordinatore del Gruppo specializzato antiterrorismo presso il tribunale di Milano, per la sua competenza professionale nel condurre indagini particolarmente delicate e rilevanti per la vita nazionale e per il suo impegno civile a difesa della Costituzione. L’Associazione culturale Davide Lajolo sceglie ogni anno personalità con profondo senso civile, che si siano distinte nel mondo della cultura, del giornalismo, dell’arte, dell’ambiente, della magistratura. Il premio fa riferimento alramarro, perché il cognome Lajolo deriva dalla denominazione dialettalelajeu del ramarro, un animale che ha le sue origini nella preistoria e che vive nella Riserva.
A ogni “conta” della passeggiata verrà offerta dalla Cantina una degustazione dei suoi pregiati vini.
I partecipanti alla passeggiata possono ritornare alla Cantina attraverso il sentiero di Arscudo (percorso breve) o attraverso il percorso lungo del Lago Blu nella Riserva naturale.
Dalle ore 19.00 in Cantina funziona il servizio ristoro delle Pro Loco.
Info: Cantina di Vinchio Vaglio Serra 0141.950903, info@vinchio.com,
info@davidelajolo.it, www.davidelajolo.it, poderosacircoloarci@gmail.com
Davide Lajolo Cenni biografici
Davide Lajolo (1912-1984) è rimasto sempre legato al suo paese natale così da fare di Vinchio un luogo letterario con i suoi fortunati racconti I Mé (1977) e Il merlo di campagna il merlo di città (1983), oggi ristampati in Cuore di terra.
Giovane intellettuale, illuso dal fascismo, nell’inverno del 1943 matura la scelta di diventare partigiano sulle sue colline con lo pseudonimo di Ulisse. Racconta quell’esperienza in Classe 1912 (1945) e Il Voltagabbana (1963).
E’ direttore de L’Unità (1948-1958), condirettore de L’Europa letteraria, direttore di Giorni Vie Nuove (1969-1978). E’ eletto deputato al Parlamento (1958-1972). Interessanti sono suoi libri di contenuto politico I Rossi (1974), Finestre aperte a Botteghe oscure (1975), Ventiquattro anni – Storia spregiudicata di un uomo fortunato.
Diventa unoscrittore di successo con Il vizio assurdo – Storia di Cesare Pavese (1960), Fenoglio, un guerriero di Cromwell sulle colline delle Langhe (1974), Il volto umano di un rivoluzionario – La straordinaria avventura di Giuseppe Di Vittorio, per citare i più importanti, vincendo numerosi premi tra cui il Premio Viareggio per la letteratura nel 1977 con Veder l’erba dalla parte delle radici. Scrive per la il teatro, il cinema, la televisione. Il suo ultimo libro Gli uomini dell’arcobaleno (1984) parla degli artisti suoi amici.
Nel 1983 l’Amministrazione comunale di Nizza Monferrato gli conferisce la cittadinanza onoraria. Davide Lajolo muore nel 1984.
La Biblioteca civica di Nizza ha la sala di studio dedicata a suo nome e a Palazzo Crova è esposta la sua collezione d’arte del Novecento.
A Vinchio c’è il Museo Vinchio è il mio nido a lui dedicato, il busto dello scultore Floriano Bodini e gli Itinerari letterari che ripercorrono le sue passeggiate in campagna.
Premio Davide Lajolo - Il ramarro
L’Associazione sceglie ogni anno una o più personalità, che si siano distinte nel mondo della cultura, del giornalismo, dell’arte, della tutela e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente, della magistratura con profondo senso civile, a cui dare il premio intitolato allo scrittore, un premio simbolico intitolato Premio Davide Lajolo – Il ramarro.
Il nome Lajolo deriva dal termine dialettale lajeu che indica appunto il ramarro, un animale che ha le sue origini nella preistoria e che ha rischiato di scomparire. Oggi nella Riserva naturale della Val Sarmassa è ridiventato un protagonista della fauna. E’ un animale pacifico, ma sa difendersi dalle aggressioni.
Il premio è iniziato con la manifestazione Poesia in musica – incontri con cantautori e sono stati premiati Roberto Vecchioni, Massimo Bubbola, Gianmaria Testa, Enrico Ruggeri, Massimo Cotto. Quindi sono stati premiati Rinaldo Bertolino, rettore dell’Università di Torino e originario di Vinchio, il giornalista Luigi Veronelli, il direttore d’orchestra Marcello Rota, il presidente dello Slow Food Carlin Petrini, Francesco Ravetti, guadiaparco della Riserva Naturale della Valsarmassa, il presidente dell’associazione Arvangia e ricercatore di tradizioni popolari Donato Bosca, i giornalisti Mimmo Càndito Carlo Cerrato, Beppe Rovera, Nicola Caracciolo, Laura Boldrini, portavoce ONU per i rifugiati politici, Concita De Gregorio, direttore de L’Unità, lo scultore Gaudenzio Nazario, l’assessore della Regione Piemonte Mario Valpreda, il complesso musicale dei Nomadi, gli attori Lucilla Morlacchi, Lella Costa e Marco Baliani, Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino, Facoltà di Agraria, Sergio Miravalle, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Giuliano Noè, enologo, la poetessa Maria Luisa Spaziani, il procuratore della Repubblica di Torino Gian Carlo Caselli, il direttore del Centro Trapianti di fegato delle Molinette Mauro Salizzoni, il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Torino Raffaele Guariniello, l’Associazione familiari delle vittime dell’amianto, all’artista Ugo Nespolo, ai fotografi Mark Cooper e Giulio Morra, all’attore e autore Antonio Catalano e nel 2017 a Armando Spataro.
Armando Spataro
Armando Spataro (Taranto, 16 dicembre 1948) è un magistrato italiano, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, ex procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di Milano, coordinatore del Gruppo specializzato nel settore dell'antiterrorismo, ex segretario nazionale del Movimento per la giustizia (una delle correnti di sinistra dell'Associazione nazionale magistrati). Dirigente nazionale della ANM, di cui è anche segretario distrettuale a Milano.
Entra in magistratura il 27 marzo 1975 e l'anno successivo è destinato come Sostituto Procuratore della Repubblica alla Procura della Repubblica di Milano dove ha svolto tutta la sua carriera occupandosi prima di sequestri di persona e poi di terrorismo di sinistra coordinando tutte le inchieste milanesi fino al 1989. Si è, quindi, occupato di criminalità organizzata, traffico internazionale di stupefacenti. Fa parte della Direzione distrettuale antimafia dal 1991 (anno della costituzione) al 1998, occupandosi di indagini su 'ndrangheta e mafia siciliana. Dopo le dimissioni di Antonio Di Pietro, avvenute nel 1994, è chiamato dal procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli a fare parte del pool di "Mani pulite".
Nel luglio del 1998 è eletto componente del Consiglio superiore della magistratura. Nel 2002 ritorna alla procura di Milano come procuratore della Repubblica aggiunto, coordinando dal giugno 2003 il Dipartimento terrorismo ed eversione responsabile di indagini su terrorismo interno ed internazionale (in particolare di quello di matrice islamica, tra cui quelli sull'imam egiziano Abu Omar e su Mohammed Daki.
È autore di numerosi saggi di diritto processuale comparato, commenti a testi di legge e pubblicazioni su criminalità organizzata e terroristica e su tecniche investigative, collabora a riviste specializzate. Ha pubblicato l'autobiografia professionale Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa (Laterza, Roma-Bari 2010) Premio Capalbio 2010, in cui ripercorre anche la vicenda dell'extraordinary rendition, che ha avuto come vittima Abu Omar (2003), in cui agenti della CIA hanno agito in collaborazione del Sismi. L'opposizione del segreto di Stato da parte dei governi Prodi e Berlusconi è per Spataro l'occasione per riflettere sui rapporti tra politica e magistratura e sulla violazione dei diritti umani con il pretesto della sicurezza.
Il 16 aprile 2014 gli è stato conferito il Premio Art. 3 per il "suo coraggioso, quotidiano impegno a custodia dei valori civili e morali che la nostra Carta costituzionale detta".
Dal 30 giugno 2014 è procuratore della Repubblica di Torino, nominato dal plenum del CSM con 16 voti a favore su 24.
La Riserva naturale della Valsarmassa
e l’Itinerario letterario di Davide Lajolo Il mio mare verde
La Riserva naturale speciale della Valsarmassa istituita dalla Regione Piemonte nel 1993 si estende su una superficie di 230 ettari tra i comuni di Vinchio, Vaglio Serra e Incisa Scapaccino.
Dal punto di vista geologico fa parte del Bacino Terziario Ligure-Piemontese con terreni che appartengono alle Argille di Lugagnano del Pliocene Inferiore (depositi marini profondi con presenze paleontologiche di molluschi, vegetali, coralli e granchi) ed alle Sabbie di Asti del Pliocene Medio (deposito formato dal fondale marino con una ricca presenza di fossili dalle conchiglie alle balenottere). Il nome probabilmente deriva dai Sarmati, popolo proveniente dalle regioni del Mar d’Azov, che vinti da Costantino nel IV sec. d.C. vennero condotti a popolare le colonie periferiche dell’Impero romano.
La Riserva comprende colline e valli con vigne della pregiata uva barbera e boschi di robinie, castagni, querce, di cui un esemplare secolare detto La Ru (quercia), che è monumento naturale della Riserva. Il sottobosco è popolato da biancospini, rose canine, caprifogli, prugnoli selvatici e da fiori come le primule, gli anemoni, i mughetti, i fiordalisi, le viole e persino le orchidee purpuree. Nei boschi vivono donnole, tassi, scoiattoli, moscardini, lepri, volpi, ricci, cinghiali e ora anche i caprioli. Nello stagno incontaminato Lago Blu si sviluppano piccoli anfibi. La Riserva è l’habitat ideale di picchi verdi e rossi, di upupe, cinciallegre, ghiandaie, gazze e gruccioni. Ci sono anche i rapaci come poiane, gheppi, allocchi. Nella Riserva ci sono itinerari segnalati per percorsi, tra cui uno a cavallo e mountain-bike con un anello che parte dal Lago Valtiverno (Incisa Scapaccino) e va verso il Bricco dei Tre Vescovi, il Bricco di Monte del Mare, La Ru e Lago Blu per arrivare di nuovo al lago Valtiverno con un dislivello da 270 mt. a 240 mt., a piedi circa quattro ore, con un mezzo circa due.
Ci sono anche aree di sosta attrezzate per picnic, come al Bricco dei Tre Vescovi, al Bricco di Monte del Mare e alla Ru. All’interno della Riserva c’è la possibilità di visite guidate.
All’interno della Riserva c’è anche l’Itinerario letterario di Davide Lajolo Il mare verde. Lo scrittore definì in un suo racconto la Val Sarmassa “il mio mare verde”. L’ultimo sabato d’agosto c’è la Festa della Valsaramassa con la manifestazione Ulisse sulle colline – arte, musica, poesia, natura, una passeggiata che parte dalla Cantina Viticoltori Associati (e lì ritorna) attraverso i luoghi “magici” della Riserva. (per informazioni Ente Parchi Artigiani tel. 0141.592091).
>>>> IMMAGINI DELLE SCULTURE esposte durante la manifestazione NEL PDF ALLEGATO