21/12/2022
Pubblicato un nuovo saggio di Laurana Lajolo
Il partigiano Johnny: fonte letteraria di Claudio Pavone
La scelta “privata” del partigiano Johnny
Claudio Pavone, nel suo studio Una guerra civile – Saggio storico sulla moralità della Resistenza, per legittimare la definizione della Resistenza come guerra civile, oltre che guerra patriottica e guerra di classe, attinge al romanzo di Beppe Fenoglio Il partigiano Johnny come fonte per ricostruire il vissuto dei giovani combattenti e della loro scelta individuale presa senza un riferimento ideologico preciso. Predomina in loro l’odio verso i fascisti sulla comunanza politica e la qualificazione patriottica di appartenenza alle formazioni. L’armistizio dell’8 settembre ’43 segna una frattura profonda nella storia delle istituzioni militari e della percezione del paese verso l’esercito e i suoi comandanti e la scelta partigiana viene ad essere la virtù della disubbidienza alla RSI. Per Pavone sostiene molti giovani, incarnando un umanesimo esistenziale, diventano partigiani per un sentimento individualista di ribellione e per spirito di avventura, non per una precisa convinzione politica. Il protagonista dei libri resistenziali di Fenoglio si chiama Johnny, il soprannome che gli hanno affibbiato i compagni di liceo per la sua conoscenza dell’inglese, e combatte una sua guerra “morale”, come si legge nel sottotitolo del saggio di Pavone, contro i fascisti prima ancora che contro i tedeschi.