15/05/2023
Bambini filosofi
Un'esperienza didattica di Laurana Lajolo
Giovedì 11 maggio sono stata in una scuola primaria di Asti, su richiesta delle insegnanti, a fare una cosa “strana”: parlare di filosofia ai bambini, che si sono rivelati spontaneamente filosofi e esprimevano pensieri importanti.
Ci siamo messi in cerchio nel cortile della scuola sotto un grande platano e, ascoltando i bambini, ho osservato i loro visi. Il primo che ha parlato era cinese, una bella bambina mi ha fatto pensare al cuore dell’Africa e poi fattezze di altri mondi. Si esprimevano in una sola lingua, l’italiano, che trasmette loro la nostra cultura. Una bella mescolanza che compone la nuova cittadinanza.
Nei millenni sono arrivati nel nostro Paese tanti popoli, conquistatori o servitori, che sono diventati abitanti dello stesso territorio in una fusione meticcia che ha rafforzato la cosiddetta “stirpe” e accresciuto le nostre produzioni culturali e le nostre abilità. Qualcuno può blaterare sulla presunta identità, ma nessuno può fermare un processo storico di così lungo periodo.
Quei bambini hanno ragionato insieme a me del messaggio di Socrate, l’uomo più sapiente dell’antica Grecia secondo l’oracolo di Delfi perché era consapevole di non sapere e si comportava con l’umiltà del’intelligenza, che è la vera sostanza della saggezza.
Tutti gli uomini sono uguali, recitano la nostra Costituzione e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e tutti hanno diritto di vivere in pace e amicizia, senza stupidi suprematismi. I bambini della scuola primaria vivono con naturalezza le loro diversità. A quando il riconoscimento della cittadinanza italiana a tutti gli studenti del nostro Paese?
Laurana, 16/05/2023