29/01/2019
Felice Platone: il sindaco della Liberazione
di Laurana Lajolo
editore ISRAT
edizione 2014
pagine 128
formato 15x21
EAN : 9788889523162
Intero volume nel .pdf allegato
Felice Platone è sindaco di Asti dal 1945 al 1951, in un periodo particolarmente drammatico, in cui la città ha problemi sociali ed economici molto gravosi, resi più difficili dallo scontro politico tra i partiti della sinistra, che rappresentano la maggioranza in amministrazione, e la democrazia cristiana all'opposizione.
L'amministrazione comunale si impegna nella ricostruzione postbellica per riportare alla normalità la città, far funzionare le fabbriche nonostante la mancanza delle materie prime e dei combustibili, provvedere all'approvvigionamento della popolazione afflitta dalla disoccupazione e dalla povertà. Quando sono ancora aperti tutti i problemi conseguenti alla guerra, l'alluvione del 4 settembre 1948 devasta con acqua e fango una parte considerevole del centro cittadino dalla' stazione al rione S. Rocco. Il Sindaco, con la sua Giunta, affronta i gravissimi danni con coraggio, abnegazione personale e attenzione ad evitare abusi e ingiustizie nella distribuzione degli aiuti.
Felice Platone esprime una notevole cultura amministrativa e anche come deputato alla Costituente è difensore convinto dell'autonomia degli enti locali dal centralismo statale e dalla burocrazia, che definisce un retaggio del fascismo. In nome dei nuovi principi di libertà e democrazia, dopo la guerra civile, vuole, infatti, consolidare il prestigio delle istituzioni democratiche e ricostruire il senso unitario della comunità. Uomo di cultura e di specchiata onestà, esercita con autorità e autonomia il suo mandato di primo Sindaco dopo la Liberazione.
INTRODUZIONE
Felice Platone è stato sindaco della città di Asti dal 1945 al 1951, in un periodo particolarmente drammatico, quello del secondo dopoguerra, con problemi sociali ed economici molto gravosi a livello locale, complicati dal profondo scontro ideologico tra le forze politiche, effetto della politica nazionale e internazionale, dominata dalla guerra fredda.
Il partigiano Felice Platone, esponente del Pci, diventa sindaco per volere del Comitato di liberazione nazionale il 26 aprile 1945 e viene riconfermato con le prime elezioni a suffragio universale nel marzo 1946. È riconosciuto come il sindaco della Liberazione per il suo impegno politico, la partecipazione agli ideali della Resistenza, la sua costante volontà di assumersi piena responsabilità per garantire i diritti dei cittadini, soprattutto dei più bisognosi.
L'amministrazione comunale si impegna nella ricostruzione postbellica per riportare alla normalità la città, far funzionare le fabbriche nonostante la mancanza delle materie prime e dei combustibili, provvedere all'approvvigionamento della popolazione afflitta dalla disoccupazione e dalla povertà.
Quando sono ancora cogenti le difficoltà determinate dalla guerra, l'alluvione del 4 settembre 1948 devasta con acqua e fango una parte considerevole del centro cittadino, dalla stazione ferroviaria al rione S. Rocco provocando molti morti. Il sindaco, con la sua Giunta, affronta i gravissimi danni con coraggio, abnegazione personale e attenzione ad evitare abusi e ingiustizie nella distribuzione degli aiuti. La riqualificazione del quartiere più povero e più colpito diventa la priorità della sua amministrazione, anche con l'affannosa richiesta di aiuti statali.
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