28/02/2022
Impressioni di Lajolo sulla cena a Roma con Pasolini
Centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini
• Pasolini e Lajolo si incontrarono spesso a Roma nel periodo in cui Lajolo era deputato PCI per il Parlamento.
• Il 1 luglio 1958 Lajolo scrive: “Ho cenato con Pier Paolo Pasolini per discutere sul romanzo Una vita violenta.
Mi ha colpito come Pasolini fosse riuscito a raccontare le borgate romane dopo essere stato tanto intriso del Friuli. Dal dialetto friulano al gergo romanesco.
“Come hai potuto immedesimarti in due realtà tanto diverse? Quali sono le tue vere radici?” Mi spiega con dialettica convincente, tra paradosso e ragione, che nessuno di noi ha radici. Quello delle radici è un lluogo comune: “Nessuno di noi ha radici: chissà da dove veniamo. Le radici le germiniamo di giorno in giorno. Chi vive e non vegeta le getta rigogliose, chi non ama la vita le dissecca sul nascere. Io non mi sono radicato in nessun luogo, né a Bologna dove sono nato, né in Friuli dove ho conosciuto giorni chiari e altri scuri, né a Roma dove ora vivo. Mi affianco alle persone sapendo già che non sono legami eterni: cerco di serbare fedeltà all’intelligenza, questa conta per capire, per giudicare, per non essere sconfitto alle illusioni, so bene che ritenere di avere il monopolio dell’intelligenza è deleterio, nessuno è meno grande di chi si convince di esserlo. Partendo dalla realtà talvolta mi sbizzarrisco nell’utopia, ma so che devo tornare a terra e camminare tra cemento, fango e polvere.” (D. Lajolo 24 anni,Rizzoli, 1981. Il libro è consultabile sul sito in Libri on line).