18/02/2011
La ruota degli esposti
Pubblicato su "La Stampa"
La ruota degli esposti di triste memoria era una forma di assistenza in assenza della legge, che ora c’è a protezione del neonato e della donna che non vuole o non può riconoscere il figlio. La “culla per la vita” è un’iniziativa privata di solidarietà nelle intenzioni dei promotori, ma non risponde a un’emergenza visto che ad Asti non ci sono mai stati casi di abbandono. E’ piuttosto un arretramento delle istituzioni pubbliche, che dovrebbero incrementare il consultorio dando la più larga e capillare informazione sui metodi contraccettivi e sulle leggi vigenti soprattutto verso le donne più indifese.
Come i diritti dei bambini, la maternità è un valore e anche una responsabilità sociale che va salvaguardata dagli enti pubblici in tutte le sue forme. Perchè tornare indietro ai tempi dei piccoli “bastardi” abbandonati, perchè accontentarci della scorciatoia della culla in cui lasciare di nascosto una piccola creatura? Sarebbe meglio impegnarsi per rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono di accettare felicemente la maternità e operare concretamente per mettere tutte le donne nella condizione di gestire consapevolmente la loro sessualità e per non avere più paura né vergogna.
Nonostante gli appelli a favore del diritto alla vita non è un periodo favorevole per le donne e per la procreazione.