18/02/2011
I matti
Pubblicato su "La Stampa"
C’era una volta, trent’anni fa, una cultura a favore degli emarginati, dei portatori di handicap, dei matti. Era la conseguenza del movimento anticonformista del Sessantotto. Quella cultura era condivisa da molte persone che avevano sentito l’esigenza di associarsi per dare forza alle idee. Anche ad Asti si era costituita l’Associazione per i diritti dei malati di mente, voluta da Emiliano Serra, che si era polemicamente opposto all’ipotesi di aprire un ospedale psichiatrico nella città, chiedendo trattamenti alternativi. Una battaglia civile molto difficile contro credenze radicate per riconoscere i diritti dei più deboli.
L’ospedale psichiatrico di Asti non è mai stato costruito e nel maggio 1978 è stata approvata la legge, ispirata dallo psichiatra Franco Basaglia, sul superamento degli ospedali psichiatrici a favore di comunità territoriali, in cui non sono ammesse le terapie violente e coercitive usate nei manicomi. E i malati di mente hanno riacquistato dignità.
Ma oggi, in cui si rifiutano idee forti del recente passato, c’è chi pensa di riaprire i manicomi e rinchiudere di nuovo i malati.
Non sapendo come affrontare i problemi sociali più spinosi qualcuno si difende dalla paura volendo escludere i diversi e i marginali. Ma non è così. In democrazia reprimere non vuol mai dire risolvere i problemi.
(24 maggio 2008)