18/02/2011
Cento anni di W.A.
Pubblicato su "La Stampa"
Celebrazione dei cento anni della Way Assauto a fabbrica chiusa. E’ un funerale, non una festa. Avevo avuto questa sensazione già al 24 aprile al discorso sulla Liberazione vedendo i pochi operai seri e composti come a una commemorazione. Infatti è stato suonato il silenzio e non i soliti canti e inni. E a conclusione della manifestazione un sindacalista ha comunicato che la direzione aveva convocato per dare l’annuncio dei licenziamenti. Poi al primo maggio in sfilata lo striscione a ricordo.
Stasera si apre al Circolo Way Assauto la mostra del centenario con opere di artisti e la storia delle produzioni e del lavoro. E il cerchio si chiude, in mezzo alla distrazione dei più e all’assenza di quelle istituzioni che hanno dato origine a una società per salvare la fabbrica senza perseguire alcun risultato.
La vicenda della Way Assauto non è una vicenda qualsiasi per la città. Quella fabbrica, aperta due anni dopo la Vetreria, ha contraddistinto l’avvio dell’industrializzazione e dell’organizzazione della classe operaia astigiana ed è diventata luogo privilegiato delle lotte e delle conquiste dei lavoratori. Ora, sulla scia della deindustrializzazione generalizzata, le strutture di fabbrica si estinguono e gli operai, che continuano ad essere sfruttati e a morire sul lavoro, non hanno più un ruolo riconosciuto.
(17 maggio 2008)