31/05/2025
Il rigore etico di Felice Platone
La Stampa 31/05/2025
L’incontro per ricordare il sindaco della Liberazione Felice Platone e la figlia Amelia, sensibile pittrice, è stato coinvolgente. Eugenia e Rita Castellana hanno delineato con emozione le figure del nonno e della madre attraverso ricordi, foto, lettere: una storia di una famiglia riservata, ma importante per la città. L’avv. Felice Platone, antifascista attivo nella Resistenza, fu nominato sindaco il 25 aprile 1945 e poi eletto alle prime elezioni amministrative del 1946. Si impegnò a promuovere la partecipazione democratica dopo il ventennio fascista. Ammiratore di Alfieri, volle rigenerare la città per renderla degna del suo trageda, affrontando con onestà e competenza i difficili problemi del dopoguerra. Potenziò i servizi e progettò opere pubbliche e riqualificazioni urbanistiche dei quartieri periferici, iniziative culturali. Nel 1946, eletto all’Assemblea Costituente, contribuì alla stesura degli articoli della Costituzione sugli enti locali e la giustizia. Intervenne con efficacia nella zona disastrata dall’alluvione del 1948, controllando l’impiego delle risorse e dei rimborsi, e non volle rinunciare alle celebrazioni alfieriane del gennaio 1949, il cui ricco programma ebbe una risonanza nazionale e internazionale alla presenza del presidente della Repubblica Einaudi. Il sindaco “alfieriano” diede impulso al teatro e agli enti culturali e promosse l’arte contemporanea. Anche la figlia Amelia, pittrice di grande qualità nel rappresentare i temi universali della vita quotidiana con l’intensità poetica dello sguardo femminile, diede un contributo significativo alla vita culturale. Una storia di famiglia che lascia un’eredità di rigore etico e di impegno civile.