01/11/2025
L’intelligenza artificiale
La Stampa 1/11/2025
L’intelligenza artificiale si è inserita nel mio computer a mia insaputa e mi contesta. Il mio interlocutore sconosciuto interviene mentre scrivo o mentre faccio ricerche sul web e mi ammonisce che scrivo testi troppo lunghi. Già alla fine della seconda pagina mi domanda se deve farmi un breve riassunto. Spero che col tempo impari qualcosa da me e non intervenga costantemente sulla lunghezza dei miei scritti. L’altro problema della “mia” intelligenza artificiale è che non possiede ancora i miei contenuti e spesso mi chiede che cosa deve cercare. Può darsi che presto memorizzi vocaboli e concetti, ma per ora è un po’ disorientata e non condivide i miei ragionamenti. A parte queste frizioni tra me e lei, mi chiedo da vecchia professoressa che effetto possa produrre AI sulla formazione delle capacità cognitive di allievi/e, che si trovano compiti confezionati, non elaborati da loro. AI è utilissima per ricerche sofisticate e sostituisce esecuzioni di routine, ma le sue agevoli applicazioni, se utilizzate in modo acritico e indifferenziato su processi di apprendimento, possono condizionare la rielaborazione delle conoscenze. Gli allievi/e possono diventare recettori passivi (anche come cittadini) di contenuti predisposti, senza essere consapevoli di chi sia il regista del pensiero individuale e collettivo. Già con internet le ricerche scolastiche si sono ridotte a taglia/incolla. AI apre, in particolare per l’istituzione scolastica, problematiche educative e formative complesse. Ma anche in questa legge di bilancio la scuola non ha finanziamenti adeguati per assolvere ai suoi compiti.