03/05/2025
La scalinata a Marisa Ombra
La Stampa 3/05/2025
Il territorio mantiene memoria e storia. Lo hanno dimostrato le molte iniziative sui luoghi della Resistenza, che quest’anno hanno contraddistinto le celebrazioni della Festa della Liberazione. Oltre alle cerimonie istituzionali, nei luoghi partigiani si sono svolte passeggiate, letture, musiche, testimonianze. I partecipanti si sono soffermati presso i cippi che ricordano giovani di vent’anni, uccisi dai nazifascisti, nei campi e nei filari delle vigne. Nel ricordo quei ragazzi sono ritornati palpitanti, così come quando, durante le loro manifestazioni, i partigiani li menzionavano uno per uno col nome di battaglia, sentendoli sotto le loro bandiere. Leggere quei nomi sulle lapidi fa ricordare che quelle giovani vite sono state tranciate dall’odio nazifascista. I partigiani hanno fatto la guerra di liberazione dal nazifascismo per difendere i loro paesi e le loro famiglie e per alti ideali. Dopo ottant’anni, il paesaggio collinare è molto cambiato ed è in continua trasformazione, ma conserva luoghi di memoria. Fuori di retorica, quella di quest’anno è stata un’interessante modalità di ripercorrere i sentieri che sono stati luoghi di scontri e i boschi, protettivi nascondigli durante i rastrellamenti del nemico. Mercoledì scorso a Asti è stata intitolata la scalinata del Bosco dei partigiani alla partigiana e scrittrice Marisa Ombra, la prima in città dedicata a una combattente per la libertà. Marisa è stata una giovane coraggiosa, una donna affascinante, scrittrice schietta ed efficace che ha fatto della memoria uno strumento per impegnarsi nel presente, una splendida vecchia signora interessata a dialogare con gli studenti per continuare a cambiare il mondo.