18/02/2011
Asti vuole assomigliare a New York
Pubblicato su "La Stampa"
Asti vuole assomigliare a New York? Alcuni impresari edili sono malati di grattacieli e sostengono che abbattere la ex Maternità e ricostruirla costi meno che ristrutturarla, mentre i dati ufficiali sulla cementificazione danno il triste primato a Asti insieme a Torino del massimo consumo del suolo a fronte del calo dei residenti. Io non so fare i conti economici del cemento, ma se si usa bene la cubatura esistente della ex Maternità, l’ampio cortile che potrebbe essere un bel giardino interno (come quei pochi sopravvissuti nel centro storico) ci sono le condizioni per trasformare l’elegante edificio senza alterarne la struttura. Sono d’accordo con Antonio Guarene che ha sollevato il problema. Quando si conserva un edificio storico in genere non ci si pente, come insegna la battaglia, guidata dall’ing. Enzo Bagnadentro e dall’arch. Giorgio Platone, per non abbattere l’ex Torre Littoria o quando sempre l’arch. Platone, divenuto assessore all’urbanistica, ha dato le norme per la riqualificazione del centro storico dovendo affrontare le ire degli impresari, che paventavano il crollo delle loro aziende. I lavori sono stati eseguiti proprio da quegli impresari che, poi, hanno fatto operazioni immobiliari nel centro storico, tra i più belli del Piemonte. E’ intelligente e moderno conservare, non distruggere.
(4 luglio 2009)