Associazione Davide Lajolo Onlus

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Culture

Culture 35

21/05/2017

Culture 35

Buone nuove

Editoriale

Culture 35 si apre con un articolo di Antonio Gramsci, apparso sul numero unico “La città futura” nel febbraio 1917, Odio gli indifferenti, che mantiene tutta la sua efficacia e attualità in una fase storica in cui prevale l’individualismo, l’egoismo, l’isolamento del singolo dall’impegno politico collettivo. E vuole anche essere un ricordo-omaggio di un intellettuale che ha immaginato la rivoluzione morale e culturale e che, rinchiuso in carcere dal fascismo, ha scritto pagine essenziali per la formazione culturale, sociale e politica dell’Italia democratica.

Il titolo di questo numero Buone nuove sottolinea alcune realtà positive e individua idee da realizzare per una migliore qualità della vita. Vi è anche l’intenzione di segnalare, nel tempo della campagna elettorale amministrativa ad Asti, tematiche fondamentali per il bene comune, che potrebbero essere considerate dai nuovi amministratori.

Il numero si apre con la sezione Macchine culturali, in cui vengono presentati luoghi nuovi in città: lo Spazio Kor e Fuoriluogo che si sono insediati nel quartiere di S. Rocco a ridosso del Tribunale, rappresentando nuove imprese culturali, e l’acquario preistorico del Museo Paleontologico, illustrato dal presidente dell’Ente Paleontologico Astigiano Gianfranco Miroglio, che parla anche del futuro recupero della Chiesa del Gesù.

In Economia tre contributi prospettano alcune opportunità di sviluppo per l’Astigiano. Wanda Alessandra Migliore, ATL: dopo 20 anni si cambia, dà informazioni sull’attività svolta dall’ente in campo turistico nei venti anni trascorsi e le prospettive di accorpamento e di potenziamento, fornendo alcuni dati interessanti delle offerte/richieste di flussi che si sono incrementati nell’ultimo periodo con un’accentuazione del turismo che richiede benessere, fruizione culturale, prodotti tipici. L’arch. Maria Augusta Mazzarolli, Il futuro di Asti, individua le potenzialità di qualificazione della città e del suo territorio alla luce delle ultime tendenze urbanistiche e indica Asti come centro attrattivo non solo a livello interregionale, ma anche europeo. Manuela Zoccola, Dalla crisi al rilancio, ha intervistato il direttore di Confartigianato Giandomenico Bossi, che indica possibilità di ripresa nonostante le molte difficoltà ancora presenti in campo economico e finanziario e richiama il ruolo decisivo della politica. Alessandro Berruti, Pensioni, i conti non tornano, indica i problemi legati al riconoscimento pensionistico per i lavoratori e quanto pesi il costo dei pensionati sulle risorse nazionali.

Nella sezione Progetti formativi vengono presentati proposte qualificanti per una didattica innovativa e una concreta formazione professionale. Valentina Archimede, Comunicare l’agricoltura. Un’esperienza progettuale, illustra il piano di lavoro impostato dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte con gli Istituti professionali per l’Agricoltura piemontesi, ponendo particolare attenzione al tema della comunicazione del Piano di Sviluppo rurale 2014-2020 e alla futura qualificazione dei tecnici che rappresentano le nuove figure di agricoltore. Maria Stella Perrone, La passione di innovare, parte dalla sua esperienza di docente all’IIS A. Castigliano di Asti, che ha avuto riconoscimenti in sede ministeriale, per sottolineare la centralità dello studente nel processo educativo e la necessità di una didattica innovativa, che utilizzi al meglio gli strumenti informatici. Letizia Viarengo, Multiscuola / multireligiosità, pone l’attuale nodo problematico della scuola primaria con un’alta presenza di studenti di diverse nazionalità, culture e religioni, senza che i docenti abbiano la necessaria preparazione e il dovuto sostegno. Graziella Boat, Per i beduini palestinesi, parla di un progetto di DI-SVI per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei beduini palestinesi, pressati dalla diffusione degli insediamenti dei coloni.

In Servizi assistenziali Manuela Zoccola prefigura un sistema integrato tra gli enti più significativi nel campo dei servizi sociali e dell’assistenza, con schede dettagliate delle attività svolte da C.I.SA., CO.GE.SA, Auser, C.A.V, Caritas, Mensa sociale del Comune di Asti, “L’Orecchio di Venere”, che evidenziano i diffusi bisogni sociali in particolari di anziani e minori con handicap in una provincia sempre più vecchia e anche sempre più povera.

In Bacheca Laurana Lajolo dà notizia della ristampa da parte dell’Anpi e del Comune di Camponogara (Ve) della sua biografia di Antonio Gramsci uscita nel 1980, Gramsci un uomo sconfitto, in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte dell’uomo politico. Andrea Laiolo illustra il Belvedere della Rocca del Castello previsto a Vinchio nell’ambito della valorizzazione delle colline dell’Unesco. L’Associazione Memoria viva di Canelli dà notizia della mostra Il grido della terra sul degrado ambientale.

Amelia Platone a Palazzo Crova è una bella mostra di terrecotte e di quadri della pittrice astigiana aperta fino al 4 giugno. Viene pubblicato il calendario delle passeggiate sugli Itinerari letterari di Davide Lajolo.

Il Racconto fotografico è costruito con Immagini dalla Palestina a cura del DI-SVI.
 



L'opinione
Di Antonio Gramsci  - "odio gli indifferenti"


Odio gli indifferenti
. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza.

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.

Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”. 

(“La città futura”, 11 febbraio 1917)

 

 

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