18/01/2018
Dichiarazione per il conferimento dell'Ordine di San Secondo
di Laurana Lajolo
Il giorno 2 maggio 2017 è stato conferito dall’Amministrazione comunale di Asti l’Ordine di S. Secondo a Laurana Lajolo per l’attività amministrativa e culturale a favore della città.
In occasione della consegna, avvenuta il 18 gennaio 2018, Laurana lajolo ha rilasciato questa dichiarazione:
Ringrazio l’Amministrazione comunale precedente che mi ha conferito l’importante riconoscimento e l’Amministrazione in carica che me lo consegna, ma in particolare vorrei ringraziare la città e la sua comunità che mi hanno insegnato molto e mi hanno permesso di avere esperienze per me molto significative.
Quando a metà degli anni Sessanta sono venuta ad Asti (anch’io sono un’immigrata) arrivando da una grande città ho considerato Asti per la sua dimensione e la sua composizione sociale come un laboratorio culturale e politico in cui riuscivo a toccare i confini e a misurare la validità delle mie azioni.
Che cosa mi ha insegnato la città?
Dal movimento operaio ho imparato la lotta per i diritti e poi l’impatto della crisi industriale sulla città.
Dei miei studenti, molti figlie e figli di immigrati dal sud, dell’Istituto Magistrale nel Casermone all’interno di un centro storico degradato, ho colto la volontà di ascesa sociale e ho partecipato all’evolversi della loro integrazione nella comunità.
Dal movimento delle donne ho imparato il valore della differenza femminile.
Dall’esperienza amministrativa, in minoranza come in maggioranza ho imparato l’impegno affascinante e oneroso di prendersi cura della città per migliorare la qualità della vita degli abitanti: dalla scuola ai beni culturali e agli eventi, dalla riqualificazione urbanistica e ai servizi.
Dagli studi all’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea ho imparato il coraggio di essere liberi e come la storia del ‘900 insegni a riconoscere i processi di trasformazione demografica, culturale, economica e sociale nel presente.
Dal volontariato ho imparato a stare con i più deboli.
Dalle mie origini contadine ho imparato a difendere l’ambiente e il paesaggio.
Ora, nei giovani stranieri colgo la loro speranza di una vita migliore.
Così come negli anni settanta, Asti si è ringiovanita con i figli degli emigrati dal sud sono fiduciosa che la seconda generazione dei cittadini stranieri daranno nuovi apporti alla comunità.
La città è un organismo vivente che, al contrario delle donne e degli uomini, quando invecchia può di nuovo ringiovanire con l’immissione di nuove energie e quando diventa brutta può ritornare di nuovo bella con l’impegno di tutti.