12/02/2005
La scuola astigiana dal dopoguerra agli anni Settanta come specchio della società
di Laurana Lajolo in “Il Platano”, Asti, 2005, a. XXX.
Dedico questo mio lavoro ad Alfredina Dorigo, un’amica che ci ha lasciato da poco. Alfredina è stata un’insegnante elementare importante per la nostra città e ha lavorato nella scuola e nell’ente pubblico. E’ stata una delle prime e delle poche donne a diventare consigliere comunale negli anni Sessanta e ha dato un contributo notevolissimo alla qualificazione del dibattito sulla scuola in Consiglio comunale. Alfredina ha affrontato battaglie, anche in uno stato di isolamento nella sua scuola, tra i suoi colleghi, perché le sue posizioni erano molto in anticipo sui tempi e con una caratterizzazione politica appartenente a una piccola minoranza nell’ambito del personale scolastico. Porto come esempio il suo impegno in Consiglio comunale contro le pluriclassi, che Dorigo riteneva penalizzante per i ceti più svantaggiati (e negli anni Sessanta ce n’erano tante di pluriclassi soprattutto nelle nostre frazioni). Si è inoltre fatta promotrice di un’apposita Commissione del Consiglio comunale sul lavoro che le piccole orfane dell’Istituto del Buon Pastore svolgevano per una nota fabbrica di cartoni di Asti, e l’ha condotta con molta delicatezza dato i soggetti coinvolti, ma anche con molta determinazione ottenendo la conclusione dello sfruttamento di lavoro minorile.
Alfredina Dorigo è stata a me maestra in questioni amministrative, con la sua esperienza e con il suo esempio di un impegno costante (anche nel consiglio di circoscrizione) sui temi della scuola e del sociale.
In particolare voglio ricordare il contributo teorico e pratico che Alfredina ha dato per l’attuazione del tempo pieno nella nostra città e, insieme a pochi altri insegnanti, è stata un’antesignana e una convinta sostenitrice dei nuovi metodi. Si è anche adoperata perché la scuola elementare in cui insegnava fosse intitolata a Eo Bussano, un’antifascista deportato a Mauthausen.
Alfredina ha sempre sostenuto un impegno educativo inteso in senso lato che ricadeva direttamente sulle condizioni sociali dei suoi allievi e delle loro famiglie. L’impostazione di questo breve saggio dipende anche da questo presupposto, così presente nel lavoro scolastico e nella convinzioni politiche di Alfredina Dorigo.
Premessa
Non ho la presunzione di delineare in modo esaustivo la storia della scuola ad Asti, ma intendo semmai fornire alcuni elementi per capire quanto la scuola abbia influito sulla società astigiana e quanto la classe politica e i ceti economici siano intervenuti negli orientamenti e nell’organizzazione della scuola.
Mi sono avvalsa della documentazione archivistica che mi ha predisposto Agnese Argenta, con cui mi sono anche confrontata su alcuni passaggi interpretativi e che ringrazio con amicizia.
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1.L’istruzione in un territorio rurale.
2. La fascistizzazione della scuola
3. La scuola dopo la Liberazione
4. Le associazioni professionali degli insegnanti
5. Il tasso di scolarità
6. Il Consorzio dell’istruzione tecnica
7. L’esperienza delle botteghe artigiane
8. La scuola per i figli dei contadini
9. L’avviamento
10. La scuola media unica e la scolarizzazione di massa
11. Le classi differenziali
11. I “ nuovi” insegnanti
13. Il movimento degli studenti
12. Nuovi edifici scolastici, nuova didattica
13. I rapporti tra scuola e società
14. Il convegno sulla professionalità dei maestri
15. La riforma della scuola elementare del 1985
16. Il livello di scolarizzazione
17. Il decentramento universitario
18. Conclusioni